◆ Gli stati africani chiedono l’introduzione di una tassa a livello globale per finanziare i progetti verdi nel continente. La proposta è emersa nel corso del primo vertice africano sul clima, che si è svolto a Nairobi, in Kenya, all’inizio di settembre. Il documento finale rappresenta la posizione dei paesi del continente in vista della conferenza delle Nazioni Unite sul clima Cop28, che comincerà alla fine di novembre negli Emirati Arabi Uniti. Alla riunione in Kenya, scrive il New York Times, erano però assenti alcuni grandi paesi, tra cui Egitto, Etiopia, Nigeria, Repubblica Democratica del Congo e Sudafrica, e altri con problemi interni, come Gabon, Niger e Sudan. La tassa sarebbe legata all’uso di carburanti inquinanti, sia nel trasporto terrestre sia in quello aereo e marittimo. Secondo il Washington Post, gli stati africani, responsabili in minima parte delle emissioni globali di gas serra, sono contrariati perché il fondo da cento miliardi di euro all’anno per la transizione energetica nei paesi in via di sviluppo, promesso anni fa, non è stato creato.

La tassa sostituirebbe il sistema dei crediti di carbonio, che permette agli inquinatori di compensare le proprie emissioni di gas serra comprando crediti legati a iniziative di rimboschimento o simili. Questo mercato, però, si è spesso rivelato poco trasparente. I paesi africani, prosegue il New York Times, chiedono anche una riforma finanziaria che permetta di ricevere prestiti a tassi agevolati, con tempi più lunghi per ripagare il debito.

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Questo articolo è uscito sul numero 1529 di Internazionale, a pagina 112. Compra questo numero | Abbonati