Wow. Succedono così tante cose nelle 19 tracce del quarto album di Little Simz che ai fan della rapper londinese ci vorrà molto più tempo di quello che impieghiamo noi critici frettolosi per metabolizzare tanta ricchezza di suoni e di idee. Quello che posso dire fin da subito è che Sometimes I might be introvert è l’album più esaltante dell’anno. È pieno di dramma. Grandi orchestrazioni degne di una sigla di James Bond. Enormi cori soul. Campionamenti vintage molto sexy. Afrobeat anni settanta. Ottoni, flauti, beats e la voce di una rapper che sa quando spingere e quando tirarsi indietro. Little Simz è un’artista che affronta la politica lasciando sempre trapelare il privato. E Inflo, il produttore che è anche un suo amico d’infanzia, rincara la dose con i suoi ricchi arrangiamenti. Ascoltando Sometimes I might be introvert si ha l’impressione di essere di fronte a qualcosa di epocale.
Helen Brown,
Independent