Dopo Google, anche la Apple ha rimosso dal suo store l’app Real world portal di Andrew Tate. L’autore, arrestato in Romania per traffico di esseri umani, induzione alla prostituzione e stupro, è un ex campione di kickboxing diventato celebre online per i suoi discorsi misogini, e già in passato censurato dai social network. Nelle ultime settimane gli avvocati di quattro donne britanniche che accusano Tate di molestie sessuali hanno scritto una lettera alle aziende tecnologiche, affermando che l’app condivideva tecniche su come controllare e sfruttare le donne e faceva parte di uno schema piramidale. Secondo un portavoce di Andrew Tate, che rigetta le accuse, l’app aveva duecentomila utenti.

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Questo articolo è uscito sul numero 1531 di Internazionale, a pagina 90. Compra questo numero | Abbonati