Nel dicembre 2017 Bob Jesse, uno dei padrini del rinascimento psichedelico contemporaneo, ha pubblicato il manifesto dell’era commerciale degli allucinogeni. Il suo messaggio ha risuonato in lungo e in largo come quello lanciato dallo psicologo Timothy Leary nel 1966 – turn on, tune in, drop out, “accenditi, entra in sintonia con il mondo, liberati” – , ma stavolta il contenuto era molto diverso: “Apriamo la scienza a tutti!”. Jesse è un filantropo e ricercatore indipendente che negli anni novanta contribuì in modo determinante a far crescere l’interesse della comunità medica per la terapia psichedelica assistita. Questa nuova forma di terapia offre un trattamento alternativo per i casi di depressione e ansia, sempre più diffusi negli Stati Uniti. Ma nel suo manifesto Jesse sosteneva che questa ricerca pionieristica, saccheggiata dalle grandi aziende farmaceutiche appena era apparso chiaro il suo valore commerciale, avrebbe potuto rivoluzionare la cura delle malattie mentali.

Jesse si schierava contro gli aspiranti monopolisti che avevano apertamente abusato delle leggi sui brevetti, proponendo di creare una comunità aperta per la ricerca psichedelica, in cui i diritti di proprietà intellettuale fossero limitati. Alla sua proposta hanno aderito più di cento persone, tra cui i più importanti nomi della ricerca psichedelica e delle ong, finanziatori e attivisti. Ma nella lista dei firmatari c’era un’assenza che non è passata inosservata: mancavano i fondatori della Compass Pathways, un’azienda in rapida espansione che offre terapie psichedeliche e sostenuta da grandi investitori come Peter Thiel, cofondatore di PayPal e finanziatore di politici di destra.

Science photo library/Ap/Ansa

“La loro decisione di non aderire ha fatto nascere molti sospetti su quali potessero essere i loro piani”, dice Carey Turn­bull, che finanzia da tempo la ricerca psichedelica ed è diventato uno dei principali avversari della Compass Pathways.

Nel 2017 i fondatori dell’azienda, i milionari George Goldsmith ed Ekaterina Malievskaia, erano già stati criticati per aver deciso di trasformare la loro organizzazione di beneficenza in una società a scopo di lucro. La Compass Pathways stava anche conducendo discutibili sperimentazioni farmaceutiche sull’isola di Man, un paradiso fiscale per miliardari nel mare d’Irlanda. Piuttosto sospetti erano anche i contratti insolitamente restrittivi che l’azienda faceva firmare ai ricercatori. Inoltre c’erano voci che la Compass Pathways avesse impedito ad altre organizzazioni di stringere un accordo con uno dei suoi produttori di farmaci.

La scelta di non aderire all’appello di Jesse non era solo una scorrettezza. Era il presagio di quello che sarebbe successo.

Prima di Nixon

Dopo aver messo insieme un gruppo di avvocati specializzati in brevetti, la Compass Pathways ha cominciato a presentare una serie di richieste di brevetto sulle versioni sintetiche più importanti della psilocibina, la componente psicoattiva dei funghi allucinogeni, e sul suo uso terapeutico. Attualmente la Compass
Pathways è la società con la quotazione in borsa più alta tra quelle nel mercato dei funghi magici. Ha ottenuto molti brevetti negli Stati Uniti e ha presentato una serie di richieste che sono sotto esame delle autorità internazionali. Ha anche ottenuto l’etichetta di “terapia rivoluzionaria” della Food and drug administration (l’autorità statunitense per la regolamentazione dei farmaci, Fda), che in teoria garantisce all’azienda di poter commercializzare per prima il trattamento.

Non c’è voluto molto prima che Wall street notasse le potenzialità di questo mercato

Molte organizzazioni si sono riunite per fermare la marcia della Compass
Pathways verso il monopolio. Una nuova petizione presentata da Freedom to operate, un gruppo che vigila sui brevetti delle sostanze psichedeliche fondato da Turn­bull, mette in discussione richieste eccessive e in alcuni casi fraudolente dall’azienda.

Negli Stati Uniti la salute mentale attraversa una crisi senza precedenti, che è ulteriormente peggiorata durante la pandemia. In un mercato sano, la terapia psichedelica potrebbe dare risultati straordinari. Ma concedere a un’azienda i diritti esclusivi sulla psilocibina rischia di scatenare le pratiche predatorie fin troppo familiari e i prezzi esorbitanti dei monopoli farmaceutici che mettono in pericolo i pazienti. La corsa alla proprietà della psilocibina rivela un sistema di brevetti che ha un disperato bisogno di essere riformato per incentivare la vera innovazione medica e limitare l’abuso dei monopoli.

Prima che l’uso ricreativo delle sostanze psichedeliche diventasse un rito di passaggio della controcultura degli anni sessanta, le principali istituzioni mediche e molte università avevano visto grandi promesse nelle loro potenzialità per il trattamento di una serie di disturbi psichiatrici. I ricercatori avevano condotto più di mille studi, molti dei quali finanziati dai governi, coinvolgendo circa quarantamila volontari. I risultati erano stati così incoraggianti che le cliniche statali del Canada e perfino alcuni studi psichiatrici degli Stati Uniti avevano cominciato a usare i trattamenti psichedelici sugli alcolisti e i malati psichiatrici considerati inguaribili. Ma le ricerche si interruppero nel 1970, quando negli Stati Uniti l’amministrazione di Richard Nixon decise di vietare l’uso di quei farmaci.

Tutto sarebbe finito lì, se non fosse stato per un gruppo di finanziatori con i contatti giusti. Persone, tra cui Jesse, devote alla causa degli psichedelici che negli anni novanta hanno cominciato a recuperare le ricerche del passato e hanno finanziato nuovi studi.

La Johns Hopkins, la New York university e altre università hanno condotto una serie di studi clinici sulla terapia psichedelica assistita per il trattamento di depressione, ansia, disturbo da stress post-traumatico e altre malattie. Gli esperti di salute mentale hanno accolto favorevolmente questi progressi, convinti di essere di fronte a una svolta.

La nuova ondata di ricerche ha coinciso con la presa di coscienza della crisi di salute mentale che affligge gli Stati Uniti. Negli ultimi decenni la percentuale di persone con ansia e depressione è cresciuta moltissimo, mentre gli antidepressivi messi in commercio negli anni ottanta, a partire dal Prozac, non sono stati assolutamente all’altezza delle aspettative.

Molti nuovi studi fanno pensare che l’esperienza allucinogena sia più efficace degli antidepressivi, perché non si limita a sedare i pazienti ma può ricablare le loro reti neurali.

I trattamenti offerti dalle cliniche psichedeliche hanno poco a che vedere con il modo in cui allucinogeni come la psilocibina, l’lsd e l’mdma sono rappresentati nella cultura pop. Questo perché la ricerca dimostra che l’ambiente in cui si usano è fondamentale per evitare i “brutti viaggi”, un rischio elevato per alcuni pazienti. È il motivo per cui gli allucinogeni non saranno mai venduti nelle farmacie. Gli ambulatori facilitano le esperienze psichedeliche dei pazienti con guide esperte che li affiancano in ambienti adeguati, con la musica e gli stimoli visivi giusti. Sono anche previste sedute di terapia prima e dopo l’esperienza.

“Abbiamo fatto abbastanza studi per sapere che l’ambiente predisposto per i pazienti è incredibilmente importante per la loro sicurezza”, afferma Matthew Johnson, un professore del Center for psychedelic & consciousness research della Johns Hopkins. Anche la politica ha cominciato a prendere atto di questa promettente ricerca. Nel 2020 l’Oregon è diventato il primo stato a legalizzare i funghi allucinogeni. Un numero crescente di città, tra cui Washington, Seattle, Detroit e Berkeley ne ha depenalizzato la vendita.

Non c’è voluto molto prima che Wall street si rendesse conto delle enormi potenzialità del mercato dei trattamenti psichedelici, che secondo alcune stime arriverà a valere duecento miliardi di dollari. I finanziatori più potenti naturalmente sono nella Silicon valley, in cui l’esperienza con l’lsd di Steve Jobs ha assunto un significato quasi mitico, e il microdosaggio è praticamente entrato a far parte della cultura del lavoro.

“Nessuno può possedere i componenti di base della psilocibina”

Ma la crescita sempre maggiore di nuove startup minaccia di cancellare l’idealismo che ha guidato per tanti anni il movimento psichedelico. “La commercializzazione per il solo scopo di trarne profitto ha sollevato molte domande difficili sulla nostra etica nel movimento”, dice Joy Sun Cooper, responsabile della commercializzazione e dell’accesso dei pazienti alla Multidisciplinary association for psychedelic studies (Maps), un’influente organizzazione del settore.

Le aziende che sono entrate in questo mercato si sono portate dietro squadre di avvocati specializzati in brevetti, dando il via a una corsa alla conquista dei diritti di proprietà intellettuale. La psilocibina è attualmente la sostanza che potrebbe essere venduta di più grazie alle tante malattie mentali che può curare. È anche la sostanza più vicina all’approvazione da parte delle autorità. Questo spiega la lotta feroce per i brevetti.

In quanto sostanze presenti in natura, i funghi allucinogeni non possono essere brevettati. Ma attraverso un processo di cristallizzazione fatto in laboratorio le aziende possono riorganizzare i composti chimici e creare varianti della psilocibina. Dato che le versioni sintetiche che potrebbero avere un mercato sono un numero limitato, i diritti di proprietà intellettuale raggiungono un valore incredibilmente alto.

Copertura totale

Wall street e la Silicon valley stanno finanziando il rinascimento psichedelico, ma il centro di potere che decide il suo destino ha sede in un edificio governativo di Alexandria, in Virginia, che ospita l’ufficio brevetti e marchi di fabbrica degli Stati Uniti. I brevetti sono il principale strumento legale e di potere nel mercato farmaceutico, che consente alle aziende di fare miliardi di profitti e, in definitiva, determina come i pazienti possono accedere a farmaci e cure salvavita.

In teoria i brevetti premiano l’innovazione, concedendo alle aziende un periodo di esclusiva sul mercato, che negli Stati Uniti è di vent’anni. In realtà il sistema incentiva chi ha il monopolio di un farmaco ad aumentare i prezzi per ottenere i massimi profitti prima che possano essere messe in commercio le versioni generiche.

Prima degli anni ottanta le autorità cercavano di fare in modo che il mercato farmaceutico restasse aperto, limitando la durata dei monopoli sui brevetti e perfino costringendo le aziende a concedere licenze di produzione se il loro dominio commerciale era troppo forte. Ma negli ultimi decenni gli strumenti per porre dei limiti sono scomparsi. Di conseguenza i prezzi dei farmaci sono saliti alle stelle e l’innovazione è rimasta indietro. Le grandi case farmaceutiche ora hanno periodi di monopolio più lunghi perché hanno creato una serie di strategie per estendere il loro controllo sul mercato, come l’evergreening e il product hopping, che permettono di aggiornare i brevetti producendo versioni leggermente diverse di un farmaco. E quando i brevetti scadono usano una tattica chiamata pay-for-delay, cioè pagano i concorrenti perché non mettano in commercio versioni generiche.

Aggirare le leggi sui brevetti fa parte del dna di tutti i colossi farmaceutici. Ma è paradossale che i funghi allucinogeni, usati per secoli da varie civiltà per aprire “le porte della percezione” (come diceva Aldous Huxley), siano ora impantanati nella palude burocratica delle norme sulla proprietà intellettuale. La Compass
Pathway, che produce psilocibina sintetica per chi soffre di depressione e ansia, è l’azienda nella posizione migliore per dominare il mercato psichedelico. Nel 2020 è stata lanciata in borsa con grande successo, ha raccolto più di trecento milioni di dollari ed è attualmente valutata 1,5 miliardi di dollari.

L’azienda ha cominciato a consolidare il suo potere nel 2018, quando l’Fda ha concesso l’etichetta di “terapia rivoluzionaria”. Da quel momento la Compass
Pathways ha avuto una corsia preferenziale per l’approvazione dei suoi prodotti e la certezza che sarà la prima a commercializzare la terapia basata sulla psilocibina. Quando si presenta agli investitori, l’azienda può fare leva sull’imminente approvazione e sul fatto che il suo portafoglio di brevetti sulla psilocibina si sta allargando rapidamente, il che garantisce un lungo periodo di dominio sul mercato e alti margini di profitto. La Compass Pathways ha già ottenuto cinque brevetti negli Stati Uniti e molti nel Regno Unito su versioni sintetiche importanti della psilocibina, portandosi molto più avanti dei suoi concorrenti. Inoltre altre richieste di brevetti sono in fase di esame da parte delle autorità internazionali. Se approvate, potrebbero rafforzare ulteriormente la sua posizione dominante.

Questi brevetti sono stati ostacolati varie volte da studi legali e osservatori, che in alcuni casi sono riusciti a fermarli. L’azienda è stata accusata di presentare troppe richieste per mettere alle strette il mercato e brevettare ricerche che sono già di pubblico dominio, uno strumento legale chiamato “anteriorità”. Freedom to operate ha guidato la battaglia per impedire alla Compass Pathways di creare un monopolio. “Nessuno può possedere i componenti di base della psilocibina”, dice Turnbull. “Vogliamo che la Compass la produca e la distribuisca in un regime di concorrenza”.

La questione di fondo è stabilire se l’azienda ha effettivamente creato una nuova forma di psilocibina – chiamata Polymorph A – o si è limitata a mettere insieme vecchie versioni . Freedom to operate ha costruito la sua petizione intorno a un nuovo articolo passato al vaglio degli esperti e uscito sulla rivista Acta Crystallographica, che descrive in dettaglio l’anteriorità della psilocibina e mette in dubbio le affermazioni della Compass
Pathways.

Peter Thiel a Berlino, ottobre 2021 (Andreas Pein, Laif/Contrasto)

I brevetti dell’azienda non coprono solo la sostanza chimica contenuta nella psilocibina sintetica. L’azienda ha anche acquisito la proprietà di una serie di applicazioni del farmaco per la terapia. Secondo Graham Pechenik, esperto di sostanze psichedeliche e cofondatore dello studio legale Calyx, questi certificati sono i più preoccupanti. Teme che la formulazione dell’ultimo brevetto statunitense alla Compass Pathways possa essere interpretata in modo da riguardare qualsiasi tipo di sostanza creata in laboratorio. “Queste richieste hanno una formulazione così generica che possono arrivare a includere la somministrazione di psilocibina in qualsiasi forma, non solo la Polymorph A e le versioni sintetiche purificate”, afferma Pechenik.

Punti deboli

Alcune di queste richieste saranno probabilmente respinte. Ma chi critica la Compass Pathways pensa che l’azienda voglia controllare il mercato psichedelico, impedire ulteriori ricerche sulla psilocibina, bloccare la produzione di farmaci, manipolare i prezzi e stabilire condizioni standard che mettono a rischio i pazienti. “Ottenere diritti esclusivi garantisce a un’azienda miliardi di dollari, ma spesso non funziona bene per i pazienti”, afferma Pechenik.

L’obiezione principale al monopolio dei brevetti è che la Compass Pathways può stabilire unilateralmente le condizioni di mercato e il prezzo delle cure. Esiste un precedente nel caso dell’esketamina usata contro la depressione, che è finita sotto il controllo dell’azienda farmaceutica Janssen. In quel caso, spiegano i ricercatori dell’università di Harvard in un recente articolo, la combinazione tra approvazione della Fda e brevetto ha spinto le assicurazioni a preferire il farmaco della Janssen alle versioni generiche e più economiche. Di conseguenza, secondo una valutazione dell’Institute for clinical and economic review, un’organizzazione per la tutela dei consumatori, il prodotto è molto più costoso di quanto sarebbe in un mercato competitivo. La stessa situazione potrebbe verificarsi a causa della Compass Pathways nel mercato della terapia con psilocibina. “Se la nostra battaglia avrà successo, impediremo alla Compass di far pagare ai consumatori miliardi di dollari in più”, afferma Turnbull.

Oltre a quello sui prezzi, la Compass può esercitare altre forme di controllo. Ci sono ancora ambiguità e notevoli variazioni sul dosaggio esatto del farmaco e sul giusto numero di sedute terapeutiche per i pazienti, sulla formazione dei medici e sui precedenti sanitari dei pazienti per evitare il rischio che facciano un brutto viaggio. Con un potere enorme sul mercato, la Compass Pathways può prendere queste decisioni pensando ai suoi profitti invece che alla sicurezza dei pazienti. L’azienda non ha voluto commentare.

Scorrendo la lista dei suoi azionisti, si vede che Peter Thiel detiene il maggior numero di azioni dopo i fondatori George Goldsmith ed Ekaterina Malievskaia, e l’azienda biofarmaceutica Atai life sciences. In passato Thiel ha detto che “la concorrenza è per i perdenti” e che “il monopolio è la condizione di ogni impresa di successo”, quindi il suo coinvolgimento fa pensare che la Compass Pathways adotterà una strategia molto aggressiva sui brevetti. La seconda maggiore azionista è una filiale del colosso farmaceutico giapponese Otsuka, che incarna le tendenze più predatorie di Big Pharma. Nel 2019 la Otsuka ha pagato più di cento milioni di dollari di multe per aver corrotto i medici affinché promuovessero il suo farmaco tra i pazienti affetti da demenza, senza avere né l’approvazione normativa né prove adeguate che avrebbe funzionato. Non era la sua prima multa e ha intaccato solo in minima parte i suoi profitti.

Turnbull, il fondatore di Freedom to operate, non è contrario in assoluto ai brevetti sui farmaci. Ma pensa che i componenti di base della psilocibina non possano essere di proprietà di nessuno e che un monopolio danneggerebbe lo sviluppo del farmaco. Preferirebbe che fosse commercializzata come prodotto generico. Se questo ne impedisce la produzione a fini commerciali, sostiene, tanto meglio, dal momento che tutta una serie di organizzazioni senza scopo di lucro sarebbe pronta a raccogliere il testimone.

Rick Doblin, fondatore della Multidisciplinary association for psychedelic studies, pensa che le aziende e gli istituti di ricerca dovrebbero poter ottenere l’esclusiva sui dati per cinque o sette anni, in modo da non avere una posizione di mercato che possa bloccare a lungo altre ricerche.

La corsa ai diritti di proprietà intellettuale per la psilocibina dimostra i punti deboli del sistema dei brevetti e come può essere distorto a vantaggio dei monopolisti. I sostenitori della riforma chiedono una revisione radicale del sistema, la riduzione del numero di anni di esclusiva e un controllo più accurato sulle concessioni. Milioni di persone potrebbero trarre beneficio dalla terapia psichedelica assistita, se sarà approvata. Ma un monopolio metterebbe tutto a rischio. ◆ bt

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Questo articolo è uscito sul numero 1449 di Internazionale, a pagina 64. Compra questo numero | Abbonati