Europa

C’è l’accordo su Turów

La Polonia e la Repubblica Ceca hanno trovato un accordo per mettere fine alla lunga disputa sulla miniera di lignite di Turów. Il giacimento si trova in territorio polacco, ma Praga sostiene che inquini le falde acquifere ceche. L’impianto continuerà a funzionare e la Polonia verserà ai cechi 45 milioni di euro per mettere in sicurezza il sito, mentre Praga ritirerà la denuncia alla corte di giustizia dell’Unione europea. Prima del compromesso la corte aveva già ordinato la chiusura della miniera, ma Varsavia non aveva ubbidito, e la decisione le era costata una multa di 500mila euro al giorno. Come scrive Politico, Bruxelles ha fatto sapere che i soldi, quindici milioni di euro, saranno trattenuti dai fondi europei destinati a Varsavia.

Settant’anni di regno

Joe Giddens, REUTERS/Contrasto

I l 6 febbraio la regina Elisabetta II ( nella foto ) ha festeggiato il giubileo di platino, settant’anni sul trono, confermandosi la sovrana che ha regnato per più tempo sul paese. “La monarchia”, scrive il Times, “sopravvivrà se mostrerà la consapevolezza che dai privilegi deriva la responsabilità di servire i cittadini”.

Spazio alla diplomazia

Thibault Camus, Ap/LaPresse

La tensione tra l’occidente e Mosca rimane alta e il rischio di un’invasione russa dell’Ucraina è ancora concreto. Ma gli ultimi giorni sono stati segnati da un’intensa attività diplomatica per cercare una soluzione alla crisi. Il 7 febbraio il presidente francese Emmanuel Macron è volato a Mosca per incontrare il leader russo Vladimir Putin ( nella foto ). Durante il vertice, durato sei ore, Macron ha cercato di avviare un “nuovo processo” tra Mosca e l’occidente: “Un percorso non facile”, scrive Le Monde, “che durerà settimane”. L’impegno di Parigi “a proseguire gli sforzi di mediazione” è stato ribadito il giorno dopo a Kiev, dove Macron ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj. Nelle stesse ore Mosca ha però smentito la dichiarazione del presidente francese secondo cui il Cremlino si sarebbe impegnato a non portare avanti azioni militari. Sempre l’8 febbraio, a Berlino, il cancelliere tedesco Olaf Scholz e Macron hanno visto Andrzej Duda, il presidente della Polonia, uno dei paesi più impegnati a difesa dell’Ucraina. Il giorno prima, a Washing­ton, il cancelliere aveva incontrato il presidente statunitense Joe Biden. Nonostante il basso profilo adottato finora nella crisi ucraina, Scholz ha detto di essere in sintonia con Washington e la Nato. Biden ha invece assicurato che, in caso di guerra, il gasdotto Nord stream 2 (che collega Russia e Germania passando per il mar Baltico) sarà bloccato. Secondo la Taz “i due leader si sono mostrati chiari e determinati, mantenendo però un tono pacato e non ideologico”.

A sinistra Libération, Francia, Dialogo alla russa
A destra Izvestija, Russia, Formato normale
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1447 - 11 febbraio 2022
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