Asia e Pacifico

Cinquant’anni dopo

Zhou Enlai e Richard Nixon, Pechino, 23 febbraio 1972 (AP/LaPresse)

Il 21 febbraio 1972, in piena guerra fredda, il presidente statunitense Richard Nixon andò in visita ufficiale a Pechino, mettendo fine a un gelo diplomatico che durava dal 1949, cioè dalla nascita della Repubblica popolare cinese di Mao Zedong. In occasione dell’anniversario di quella visita, il portavoce del ministero degli esteri cinese Wang Wenbin ha ricordato la firma del comunicato di Shanghai, con cui gli Stati Uniti riconobbero il principio che la Cina è una sola, rompendo le relazioni diplomatiche con Taiwan, e aderirono ai princìpi di rispetto della reciproca sovranità e integrità territoriale e di non interferenza negli affari interni.

Lo sciopero delle infermiere

“Un cartello ripete quello che dicono tutti gli altri, e lo fa con lettere educate e sfinite, con la voce di un’infermiera alla fine di un lungo turno, senza giochi di parole o disegni, solo una semplice osservazione: non ce la facciamo”, scrive il Saturday Paper. È questa la realtà che sta dietro allo sciopero di infermiere e infermieri organizzato nel New South Wales, il primo in dieci anni. Alcuni pazienti sono morti perché gli infermieri non sono arrivati in tempo a occuparsi di loro, denunciano gli scioperanti. La mobilitazione non è solo per il salario, anche se un aumento sarebbe giusto, ma soprattutto perché non è stata stabilita una proporzione tra pazienti e personale, che invece esiste in altri stati australiani. Nel New South Wales si calcolano le “ore di assistenza per paziente al giorno”, che, data la carenza di dipendenti, significa turni massacranti. Ma dopo due anni di pandemia, il ministro della sanità dello stato, Brad Hazzard, si rifiuta ancora di rispondere alle richieste di infermiere e infermieri. ◆

Il tessile a caro prezzo

Gazipur, Bangladesh (M. P. Hossain, Reuters/Contrasto)

Le condizioni di lavoro nel settore tessile in Asia sono peggiorate con la pandemia. Lo spiega un rapporto di Action aid Australia sulla situazione in Bangladesh e Cambogia, dove gli obiettivi di produzione sono aumentati e i salari no. Gli ultimi due anni hanno pesato molto sulle operaie delle aziende che esportano in Europa e Stati Uniti. Christie Miedema, della campagna Abiti puliti, spiega a The Diplomat che all’inizio della pandemia molti marchi, presi dal panico, hanno cancellato gli ordini. Questo ha causato gravi perdite ai produttori, che poi hanno cercato di recuperare accettando qualsiasi commessa a qualunque prezzo.

Sopraffatti dal virus

Nelle isole Salomone, fino al mese scorso risparmiate dalla pandemia, migliaia di persone hanno contratto il covid-19 mandando in tilt il sistema sanitario. “Non ci sono posti letto per i pazienti e la gente muore per terra”, riferisce al Guardian un medico del National referral hospital di Honiara, la capitale. Poiché nelle strutture ospedaliere manca il personale, è stato chiesto di tornare al lavoro a medici e infermieri positivi al covid-19.

Rifiuti al mittente

Colombo, 21 febbraio 2022 (Ishara S. KODIKARA, AFP/Getty Images)

Il 21 febbraio lo Sri Lanka ha rispedito nel Regno Unito l’ultimo di centinaia di container contenenti migliaia di tonnellate di rifiuti importati illegalmente, scrive Channel News Asia. I rifiuti erano arrivati tra il 2017 e il 2019 e anche se i container trasportavano materassi, tappeti e stracci usati, in realtà avevano al loro interno anche rifiuti biologici, inclusi parti di corpi umani dalle camere mortuarie. E non essendo refrigerati, emanavano un odore insopportabile. A importare il materiale dal Regno Unito era stata un’azienda srilanchese che ha dichiarato di voler riutilizzare le molle e il cotone dei materassi per poi rispedire i resti al mittente. La dogana, però, ha appurato che non era la verità. Negli ultimi anni diversi paesi asiatici hanno rimandato indietro, in genere nei paesi occidentali, carichi di rifiuti illegali.

Vietnam Secondo Human rights watch, negli ultimi vent’anni almeno 170 attivisti sono stati minacciati, arrestati o hanno subìto restrizioni alla loro la libertà di movimento.

Australia Dopo due anni l’Australia ha riaperto i confini ai visitatori stranieri.

Indonesia Il governo ha imposto un limite al volume degli altoparlanti delle moschee, che non potranno superare i 100 decibel.

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1449 - 25 febbraio 2022
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