Asia e Pacifico

La nuova era di Xi Jinping

La nomina del premier Li Qiang. Pechino, 11 marzo 2023  (Greg Baker, Afp/Getty)

Il 13 marzo si sono chiuse a Pechino le cosiddette “due sessioni” o lianghui: l’assemblea consultiva del popolo cinese e l’assemblea nazionale del popolo, che si svolgono quasi in contemporanea. Come ogni anno, circa cinquemila delegati si sono riuniti per una settimana per discutere e approvare la direzione che prenderà la seconda economia mondiale e le nomine ai vertici dello stato. Tutto si è svolto come previsto. Con 2.952 voti favorevoli, nessun contrario e nessun astenuto, è stato conferito un inedito terzo mandato al presidente Xi Jinping. Il numero, diventato simbolo dell’assenza di discussione interna al Partito comunista cinese (Pcc), è già censurato sui social network del paese. Nel suo discorso conclusivo il nuovo premier, l’ex segretario del Pcc a Shanghai Li Qiang, ha affermato che raggiungere l’obiettivo di crescita del 5 per cento del pil non sarà facile, e ha cercato di rassicurare gli imprenditori sulla volontà del partito di tutelare i loro interessi. Altre decisioni importanti sono la riconferma del ministro delle finanze Liu Kun e del governatore della banca centrale Yi Gang nonostante entrambi abbiano raggiunto il limite d’età pensionabile, un segnale che Pechino intende consolidare ancora di più l’uso dello yuan come valuta nelle transazioni internazionali. E poi la promozione a ministro della difesa del generale Li Shangfu, sanzionato nel 2018 dagli Stati Uniti per essere stato a capo di un’agenzia che comprava armi dalla Russia: una dimostrazione del fatto che Pechino non intende abbassare i toni nei confronti di Washington. Come per i vertici del partito, eletti lo scorso ottobre, si nota la pressoché totale assenza di donne tra le persone che hanno ricevuto incarichi: sono appena tre su 34 ministri e consiglieri di stato. Xinhua, China Digital Times

Strage nel tempio

Nan Naint, 11 marzo 2023 (Kndf)

L’11 marzo l’esercito birmano ha ucciso almeno 28 persone nel monastero buddista di Nan Naint, nello stato sudorientale di Shan. A dichiararlo è il gruppo di resistenza armato delle forze di difesa della nazionalità Karenni (Kndf), nato dopo il colpo di stato del 2021, che ha diffuso un video in cui si vedono alcuni corpi con le tonache arancioni, accostati a un muro di cinta crivellato dai proiettili. Kantarawaddy Times

Un presidente leninista

Il 2 marzo Vo Van Thuong, 52 anni, ha giurato come presidente del Vietnam. Considerato un rigido marxista-leninista, Thuong ha preso il posto di Nguyen Xuan Phuc, che si era dimesso a gennaio dopo le accuse di corruzione rivolte al suo governo. Il nuovo presidente è anche considerato il candidato più probabile alla guida del Partito comunista del Vietnam. The Diplomat

La parola di troppo

Foto di Mario Anzuoni, Reuters/Contrasto

“Spero di offrire un po’ di speranza a tutte le bambine e i bambini che mi somigliano. E donne, non permettete a nessuno di dirvi che avete passato l’età migliore”, ha detto Michelle Yeoh ( nella foto ), la prima persona di origine asiatica a vincere il premio Oscar come migliore attrice protagonista. Il 14 marzo l’emittente sudcoreana SBS News ha trasmesso il suo discorso, ma ha sostituito la parola “donne” con “voi tutti”. La scelta ha suscitato sdegno nell’opinione pubblica sudcoreana, scrive l’agenzia Yonhap. Tra i paesi ricchi, la Corea del Sud è molto indietro in tema di uguaglianza di genere, e solo le proteste degli spettatori hanno convinto l’emittente a diffondere il discorso originale.

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1503 - 17 marzo 2023
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