La marcia di Evo Morales

La Paz, 23 settembre (Mateo Romay Salinas, Anadolu/Getty)

L’ex presidente socialista Evo Morales, al potere dal 2006 al 2019, ha guidato una marcia “per salvare la Bolivia” di 190 chilometri, che è arrivata a La Paz il 23 settembre. L’obiettivo era protestare contro la cattiva gestione del governo di Luis Arce, la corruzione e la crisi economica, scrive l’Afp. Il giorno dopo Morales ha lanciato un ultimatum ad Arce, esortandolo a “cambiare i ministri corrotti, razzisti e trafficanti di droga” se vuole continuare a governare. Entrambi i politici, che sono iscritti allo stesso partito, Movimento per il socialismo, vogliono candidarsi alle elezioni presidenziali dell’agosto 2025. ◆

Crisi energetica

Las Palmas, 17 settembre (Fernando Machado, Afp/Getty)

“Il 23 settembre le interruzioni di elettricità hanno colto di sorpresa gli ecuadoriani”, scrive Infobae. Il razionamento, che non era stato annunciato in anticipo dal governo del presidente Daniel Noboa, prevede blackout programmati fino a quattordici ore di giorno e di notte. Il paese andino vive la peggiore siccità degli ultimi sessant’anni, con le riserve idriche delle centrali idroelettriche scese a livelli critici. Secondo Noboa la crisi energetica è anche la conseguenza della cattiva gestione dei governi precedenti.

Negoziati sospesi

Dopo l’attentato del 17 settembre a una base militare ad Arauca, vicino al confine con il Venezuela, il presidente colombiano Gustavo Petro ha annunciato la fine dei negoziati con il gruppo guerrigliero dell’Esercito di liberazione nazionale (Eln). Nell’attacco sono morti due soldati e almeno venti sono rimasti feriti. Secondo il sito InSight Crime, la sospensione dei colloqui con l’Eln potrebbe segnare la fine della “pace totale”, cioè il progetto di Petro di dialogare con tutti i gruppi criminali armati del paese. La guerriglia sta rafforzando la sua presenza lungo il confine venezuelano.

Se ne vanno tutti

Cubani che sono arrivati al confine con gli Stati Uniti, migliaia (Fonte: us customs and border protection, afp)

“ L’esodo da Cuba sembra non avere fine”, scrive la giornalista cubana Carla Gloria Colomé sul País. Secondo gli ultimi dati resi noti dalla polizia di frontiera statunitense, dal 2022 850mila cubani sono arrivati negli Stati Uniti. “Nessun elemento indica che la situazione possa cambiare, perché la crisi economica nell’isola continua a peggiorare. E, se la situazione rimarrà così, il 2024 potrebbe diventare il secondo anno fiscale con la maggiore affluenza di cubani alla frontiera meridionale degli Stati Uniti”. Per l’economista e demografo Juan Carlos Albizu-Campos, la popolazione a Cuba continua a diminuire: oggi nel paese vivrebbero 8,6 milioni di persone, non undici milioni come sostiene il governo dell’Avana. “La crisi economica, che si è aggravata dopo la pandemia, le proteste del 2021 e le sanzioni degli Stati Uniti, spinge i cubani a cercare un cambiamento di vita solo fuori dal paese”.

Sparatoria in Alabama

La sera del 21 settembre quattro persone sono state uccise e diciassette sono rimaste ferite in una sparatoria avvenuta a Birmingham, in Alabama. Secondo la polizia l’obiettivo dell’attacco era una delle persone uccise, scrive il New York Times. Ma il movente non è chiaro. Nell’agguato, ha detto il capo della polizia della città il 22 settembre in conferenza stampa, sono state usate delle armi semiautomatiche modificate per svuotare tutto il caricatore con una sola pressione del grilletto. La zona in cui è avvenuta la strage, Five Points South, si trova vicino al campus dell’università dell’Alabama ed è piena di locali e ristoranti. A luglio quattro persone erano morte e altre nove erano state ferite in una sparatoria in un locale notturno della città.

Stati Uniti Ryan Wesley Routh, arrestato il 15 settembre in Florida perché sospettato di voler sparare a Donald Trump, mesi prima aveva scritto una lettera in cui confessava l’intenzione di uccidere l’ex presidente. Lo hanno reso noto le autorità giudiziarie il 23 settembre.

Argentina Un tribunale di Buenos Aires il 24 settembre ha ordinato l’arresto del presidente venezuelano Nicolás Maduro e del ministro dell’interno Diosdado Cabello con l’accusa di aver ordinato “torture, sequestri e omicidi” sistematici nel loro paese.

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1582 - 27 settembre 2024
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