Nell’estate del 2023 il ministro delle imprese e del made in Italy Adolfo Urso ha affrontato a modo suo il problema del rialzo del prezzo della benzina, causato dai rincari del petrolio. Ha imposto ai distributori di esibire il prezzo medio del giorno, prevedendo multe salate per chi non lo faceva. La speranza del governo era che questo espediente avrebbe dissuaso i gestori dal vendere a prezzi più alti dei concorrenti. Il 23 febbraio il consiglio di stato ha bocciato la misura, inutile e penalizzante per tutti, visto che esiste già un sito (gratuito) con le stesse informazioni.

Ma c’è un altro aspetto, economico e non giuridico, su cui riflettere: esibire il prezzo medio incentiva la collusione, cioè incoraggia a coordinare i prezzi verso l’alto. Mentre Urso pensa ai cartelloni, l’intelligenza artificiale potrebbe spingere il problema all’estremo. In Germania un gruppo di economisti ha studiato gli effetti dei prezzi stabiliti da un algoritmo e in continua variazione. Il sistema permette di calcolare il prezzo più remunerativo possibile in una certa zona e a un certo orario.

Secondo i ricercatori, i profitti dei distributori che hanno sperimentato questa tecnologia sono aumentati del 38 per cento. Regolare i prezzi con i cartelloni, insomma, è un sistema un po’ antiquato. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1552 di Internazionale, a pagina 101. Compra questo numero | Abbonati