21 settembre 2020 14:55

A nove mesi dall’inizio della pandemia, gli Stati Uniti si stanno avvicinando ai 200mila morti di covid-19, tra cui mille operatori sanitari. Il numero di vittime statunitensi è il più alto al mondo, 199.512, secondo i dati della Johns Hopkins University, ed è pari a un quinto dei morti nel mondo, che sono 960mila. I contagi hanno superato i 31 milioni a livello globale.

  • Il governo del Regno Unito ha annunciato che inasprirà le sanzioni per chi non rispetta le restrizioni per contrastare il covid-19. I nuovi casi giornalieri nel paese sono più di quattromila e quindi, dal 28 settembre, scatteranno multe di mille sterline per chiunque non si autoisoli se positivo al virus o a contatto con una persona infetta. In caso di recidiva la sanzione sale a diecimila sterline. A circa dieci milioni di persone nell’Inghilterra centrale e settentrionale è già stato vietato di incontrarsi con chiunque al di fuori della loro famiglia, mentre pub e ristoranti devono chiudere alle 22. Il sindaco di Londra, Sadiq Khan, sta lavorando per applicare restrizioni simili anche nella capitale britannica.
  • Per 850mila abitanti della regione di Madrid, dal 21 settembre e per i prossimi quattordici giorni, scatta un nuovo lockdown. Uscire di casa sarà consentito solo per andare al lavoro, in farmacia o a scuola. Sono interessati i quartieri e comuni a sud della capitale spagnola, i parchi sono stati chiusi, mentre negozi, bar e ristoranti lavorano con il 50 per cento della capacità. Sono stati vietati anche gli incontri in gruppi di più di sei persone. Non si tratta di un ritorno al lockdown della primavera scorsa: il 19 settembre il premier Pedro Sánchez ha assicurato “di non prendere in considerazione la serrata del paese”.
  • Il Sudafrica esce dal lockdown dopo sei mesi. La nuova fase permetterà di riunirsi di nuovo, ma in un numero che non sia maggiore di 250 persone al chiuso e comunque non superiore al 50 per cento della capienza del locale. I posti all’aperto hanno la soglia più alta: 500 persone. Questa regola varrà anche per gli altri luoghi di aggregazione, come le palestre o i luoghi di culto. Il coprifuoco è stato esteso fino a mezzanotte, dopodiché nessuno può girare per le strade senza permesso fino alle 4 del mattino.
  • In Israele, che dal 18 settembre è il primo paese al mondo a ripristinare il lockdown nazionale, migliaia di manifestanti si sono riuniti a Gerusalemme, il 20 settembre, per chiedere le dimissioni del primo ministro, Benjamin Netanyahu. L’accusa è di aver gestito malissimo l’emergenza covid.
  • In India, il secondo paese più colpito dalla pandemia di covid-19, il Taj-Mahal, gioiello architettonico dell’arte indo-islamica, riaprirà dopo sei mesi di chiusura. Tutto ciò nonostante il continuo aumento dei casi di covid nel paese, con una media di quasi centomila nuovi infetti al giorno. Il governo ha scelto di allentare gradualmente le restrizioni per ridare linfa all’economia, a prescindere dalla situazione contagi.
  • Che ci vogliano settimane, come dice Donald Trump, o mesi, come sostiene la maggior parte degli scienziati, un vaccino anticovid arriverà. Ma in una prima fase in cui, nonostante i produttori andranno al massimo, scarseggerà, Nature si chiede chi dovrebbe vaccinarsi per primo. Questa settimana un team dell’Organizzazione mondiale della sanità ha individuato i gruppi a cui dare la priorità. Queste raccomandazioni si uniscono a una bozza delle Accademie nazionali di scienze, ingegneria e medicina degli Stati Uniti che mette anche in ordine le categorie, dividendo la vaccinazione in cinque fasi: innanzitutto gli operatori sanitari e di primo soccorso, poi le persone a rischio sanitario e gli anziani. La fase tre prevede la vaccinazione di chi opera nei servizi essenziali ad alto rischio di esposizione, poi sarebbe il turno di giovani adulti, bambini e addetti ai servizi con un maggiore rischio, infine il resto della popolazione.
  • Il comune di Seoul, in Corea del Sud, ha chiesto un risarcimento di quattro milioni di dollari alla chiesa evangelica di Sarang Jeil e al suo reverendo, Jun Kwang-hoon, ritenuti responsabili della seconda ondata di contagi di metà agosto. Nonostante le restrizioni e il divieto di assembramento, alcuni fedeli della congregazione avevano partecipato a una grande manifestazione antigovernativa il 15 agosto. In seguito 739 persone, tra cui il reverendo Jun, sono risultate positive al covid-19. Secondo l’amministrazione di Seoul la chiesa avrebbe fornito alle autorità sanitarie una lista dei partecipanti falsa e incompleta. Fatto che, unito al rifiuto di sottoporsi al tampone di centinaia di fedeli della chiesa, ha ostacolato il tracciamento dei contagi e portato alla crisi più grave che il paese ha dovuto affrontare dall’inizio della pandemia.

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