13 ottobre 2021 10:29

Afghanistan
Il 12 ottobre, nel corso di un vertice in videoconferenza organizzato dal governo italiano, i leader del G20 si sono impegnati a collaborare per evitare una catastrofe umanitaria in Afghanistan. L’Unione europea ha deciso di stanziare un miliardo di euro per gli aiuti umanitari. Lo stesso giorno alcuni rappresentanti del governo dei taliban hanno incontrato per la prima volta una delegazione congiunta degli Stati Uniti e dell’Unione europea a Doha, in Qatar.

Yemen
La coalizione guidata dall’Arabia Saudita ha annunciato il 12 ottobre che 290 ribelli huthi sono morti nelle ultime quarantott’ore nei raid condotti nella regione strategica di Marib, nel centro dello Yemen. Fonti governative yemenite hanno però confermato l’avanzata dei ribelli, che sono ormai alle porte di Marib, il capoluogo della regione.

Somalia-Kenya
Il 12 ottobre la Corte internazionale di giustizia (Cig) ha assegnato alla Somalia la maggior parte di una zona marittima dell’oceano Indiano, ricca di pesce e potenzialmente di idrocarburi, che era rivendicata anche dal Kenya. Il presidente keniano Uhuru Kenyatta ha fatto sapere che il suo paese “non riconosce la sentenza”. Il ricorso era stato presentato dalla Somalia nel 2014.

Cuba
Il 12 ottobre il governo ha respinto la richiesta dell’opposizione di organizzare il 15 novembre una grande manifestazione all’Avana e in altre città del paese, affermando che “i promotori sono sostenuti da Washington e che il loro obiettivo è rovesciare il regime”. Il gruppo Archipiélago, che aveva promosso l’iniziativa, ha però confermato l’invito a scendere in piazza in modo “civile e pacifico”.

Cile
Il presidente Sebastián Piñera ha proclamato il 12 ottobre lo stato d’eccezione in quattro province delle regioni del Biobío e dell’Araucanía, nel centrosud del paese, dov’è in corso un conflitto con gli indigeni mapuche che rivendicano le loro terre ancestrali. Il 10 ottobre una donna era morta a Santiago negli scontri scoppiati tra manifestanti e polizia durante una marcia per i mapuche, il principale popolo indigeno del paese.

Brasile
Il 12 ottobre l’ong austriaca AllRise ha denunciato alla Corte penale internazionale per “crimini contro l’umanità” il presidente brasiliano Jair Bolsonaro, accusato di favorire la deforestazione dell’Amazzonia con conseguenze devastanti per la vita e la salute umana in tutto il mondo. Secondo alcuni studi, oggi l’Amazzonia emette più anidride carbonica di quanta ne assorbe a causa della deforestazione e degli incendi.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it