26 novembre 2021 10:49

Russia
Il 25 novembre cinquantadue persone – 46 minatori e sei soccorritori – sono morte in un incidente avvenuto in una miniera di carbone a Gramoteino, nella regione di Kemerovo, nel sudovest della Siberia. Altri quaranta minatori sono stati ricoverati in ospedale. Le autorità hanno aperto un’inchiesta per “violazione delle norme di sicurezza”.

Kirghizistan
Il 26 novembre i servizi di sicurezza hanno annunciato l’arresto di quindici persone accusate di pianificare un colpo di stato nel paese. L’arresto è avvenuto a due giorni dalle elezioni legislative anticipate del 28 novembre. Secondo il comitato di stato per la sicurezza nazionale, l’obiettivo era “organizzare delle manifestazioni violente dopo il voto per impadronirsi del potere con la forza”.

Turchia-Emirati Arabi Uniti
Il generale Ahmed Nasser al Raisi, degli Emirati Arabi Uniti, è stato eletto il 25 novembre presidente dell’Interpol nel corso dell’assemblea generale che si è svolta a Istanbul, in Turchia. La nomina ha suscitato molte polemiche perché Al Raisi è accusato di torture nei confronti di oppositori. Il ruolo di presidente dell’Interpol è comunque simbolico, perché l’organizzazione è diretta dal segretario generale, che attualmente è il tedesco Jürgen Stock.

Somalia
Il 25 novembre otto persone sono morte e diciassette sono rimaste ferite nell’esplosione di un’autobomba vicino a una scuola a Mogadiscio. Non è ancora chiaro se l’obiettivo fosse la scuola o un convoglio della missione di pace dell’Unione africana nel paese (Amisom). L’attentato è stato rivendicato dal gruppo Al Shabaab.

Gambia
La Commissione per la verità e la riconciliazione (Trrc) ha consegnato il 25 novembre al presidente Adama Barrow il suo rapporto finale, in cui chiede di perseguire i responsabili dei crimini commessi all’epoca del regime di Yahya Jammeh. Tra questi ci sarebbe anche l’ex dittatore, che ha diretto il paese dal 1994 al 2017 e oggi vive in Guinea Equatoriale.

Isole Salomone
Il 26 novembre la polizia ha impedito a centinaia di manifestanti di raggiungere la residenza privata del primo ministro Manasseh Sogavare nella capitale Honiara. Il governatore generale dell’arcipelago David Vunagi ha proclamato un coprifuoco notturno a tempo indeterminato. La crisi è legata a tensioni economiche e sociali, ma anche alla politica filocinese del premier.

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