15 novembre 2022 11:00

G20
Il vertice del G20 è cominciato il 15 novembre a Bali, in Indonesia, e i gruppi sono già al lavoro per il comunicato finale, in particolare per quanto riguarda una posizione comune sulla situazione in Ucraina. Secondo alcuni giornalisti presenti, nella bozza di comunicato finale si parlerebbe esplicitamente di guerra e la maggioranza dei paesi sembra orientata a esprimere una posizione di condanna a Mosca, che in questo modo sarebbe sempre più isolata.

Stati Uniti-Cina
Il summit del G20 è stato preceduto dall’incontro del presidente statunitense Joe Biden e del presidente cinese Xi Jinping il 14 novembre, il primo da quando Biden è arrivato alla Casa Bianca. “Nessuna guerra fredda con la Cina”, ha detto il presidente americano. I due presidenti hanno acconsentito a riprendere i negoziati sul clima, ma su Taiwan il futuro resta incerto. Per Xi Taiwan rappresenta una linea rossa invalicabile da parte degli Stati Uniti. All’inizio del 2023 il segretario di stato Antony Blinken visiterà la Cina come segnale della volontà reciproca di lasciare aperti i canali di comunicazione tra i due paesi.

Ucraina
Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj ha visitato la città di Cherson il 14 novembre, dopo la liberazione dall’occupazione russa, e ha detto che l’evento è “l’inizio della fine” della guerra e che Kiev è “pronta alla pace”. La Casa Bianca ha confermato che il direttore della Cia, William J. Burns, ha incontrato ad Ankara, in Turchia, il suo collega russo. Un funzionario della Casa Bianca ha affermato che l’Ucraina è stata informata in anticipo della visita e che Burns non stava conducendo alcun negoziato. Stava trasmettendo un messaggio sulle conseguenze dell’uso di armi nucleari da parte della Russia e sui rischi di un’escalation militare.

Turchia
Sono state seppellite le vittime dell’attentato del 13 novembre a Istiklal Caddesi, una delle strade centrali e più trafficate di Istanbul. La polizia turca ha confermato di aver arrestato una donna siriana accusata di aver messo una bomba. Ankara ha incolpato i curdi del Partito curdo dei lavoratori (Pkk), che tuttavia hanno negato qualsiasi coinvolgimento nell’attentato. Altre 46 persone sono state arrestate in relazione all’attacco, mentre i feriti sono 81.

Egitto
La famiglia dell’attivista egiziano Alaa Abdel Fattah ha detto di aver ricevuto delle prove che l’uomo, in sciopero della fame da aprile, è ancora in vita. “Sono sicuro che siete davvero preoccupati per me”, ha scritto in una lettera indirizzata alla madre, in cui ha anche comunicato la fine dello sciopero della sete che andava avanti da sei giorni.

Etiopia
Il governo dell’Etiopia e i ribelli del Tigrai hanno trovato un accordo che prevede la distribuzione di aiuti umanitari ai sei milioni di abitanti della regione. L’accordo è arrivato dopo i colloqui di pace che si sono svolti a Nairobi per porre fine al conflitto che prosegue da due anni nel nord dell’Etiopia.

Migranti
Il Regno Unito verserà alla Francia otto milioni di sterline in più all’anno nell’ambito del rinnovo dell’accordo tra i due paesi per impedire alle persone di attraversare il canale della Manica su piccole imbarcazioni. I fondi saranno usati per pattugliare le spiagge francesi da parte della gendarmeria, e gli agenti di polizia britannici potranno partecipare alle ronde.

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