05 gennaio 2023 11:15

Cina
Il 4 gennaio l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha affermato che i dati forniti da Pechino sottostimano l’intensità dell’ondata di covid-19 in corso nel paese in termini di ricoveri in ospedale e in terapia intensiva, e soprattutto di decessi. Le autorità sanitarie attribuiscono infatti al covid solo le morti causate direttamente da insufficienza respiratoria. L’Oms ha nuovamente invitato tutti i paesi a effettuare tamponi sui viaggiatori provenienti dalla Cina.

Penisola coreana
Il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol ha affermato il 4 gennaio che potrebbe sospendere un accordo militare intercoreano firmato nel 2018 in caso di nuove violazioni da parte della Corea del Nord del territorio sudcoreano. Negli ultimi mesi Pyongyang ha più volte sparato colpi d’artiglieria nelle zone tampone marittime create dall’accordo del 2018.

Somalia
Il 4 gennaio diciannove persone sono morte nell’esplosione di due autobombe vicino a una base militare a Mahas, nella regione centrale di Hiran. Le vittime sono membri delle forze di sicurezza e civili. L’attentato è stato rivendicato dal gruppo jihadista Al Shabaab.

Iran
Il 4 gennaio l’attrice Taraneh Alidoosti è stata scarcerata su cauzione dopo tre settimane trascorse in prigione per aver sostenuto le manifestazioni antigovernative e contestato l’obbligo d’indossare il velo. Alidoosti, 38 anni, era stata arrestata il 17 dicembre dopo aver pubblicato sui social network dei messaggi di sostegno al movimento di protesta e di denuncia delle esecuzioni dei manifestanti, oltre a delle foto in cui non indossava il velo.

Unione europea
La Data protection commission irlandese (Dpc), che agiva per conto dell’Unione europea, ha comminato il 4 gennaio all’azienda statunitense Meta, la casa madre di Facebook, due multe per un totale di 390 milioni di euro per violazione delle norme europee sulla privacy. L’azienda è accusata di aver costretto gli utenti di Facebook e Instagram ad accettare degli annunci pubblicitari personalizzati.

Stati Uniti
Il 4 gennaio il gigante dell’ecommerce Amazon ha annunciato più di 18mila licenziamenti negli Stati Uniti e all’estero, senza fornire ulteriori dettagli sulla ripartizione geografica. Il direttore generale Andy Jassy ha aggiunto che gli impiegati coinvolti riceveranno una comunicazione il 18 gennaio. Dall’inizio del 2020 Amazon ha raddoppiato la forza lavoro per rispondere all’aumento della domanda dovuto alla pandemia di covid-19.

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