10 marzo 2024 09:01

Il romanzo O avesso da pele dello scrittore brasiliano Jeferson Tenório, uscito nel 2021 in Italia per Mondadori con il titolo Il rovescio della pelle (tradotto da Sara Caravero), è finito al centro di accese polemiche e di un caso politico. Qualche giorno fa Janaina Venzon, preside di una scuola media di Santa Cruz do Sul, una piccola città dello stato del Rio Grande do Sul, in un video pubblicato su Instagram ha definito il libro inadatto agli studenti, commentando: “È scandaloso che il governo federale, attraverso il ministero dell’educazione, adotti un’opera letteraria con un vocabolario di un livello infimo e la distribuisca nelle scuole medie”. Poi la dirigente ha letto alcuni passaggi del libro caratterizzati da linguaggio esplicito riferito ai comportamenti sessuali dei protagonisti e ha chiesto il ritiro delle duecento copie inviate alla scuola.

Il romanzo racconta in prima persona la storia di un ragazzo nero di Porto Alegre il cui padre, professore di liceo, nero, è stato ucciso dalla polizia durante un banale controllo dei documenti. Vincitore nel 2021 del premio Jabuti, il più importante del Brasile, il romanzo di Tenório è una denuncia del “razzismo strutturale” della società brasiliana e delle sue istituzioni che, attraverso il linguaggio, si insinua nella vita quotidiana di tutti e nei comportamenti privati.

All’appello della preside si è aggiunta la denuncia di un consigliere comunale, Rodrigo Rebuske, del Partito del rinnovamento democratico (nazionalista e di estrema destra), il quale ha chiesto la censura del libro e il ritiro dalle scuole. In una nota il ministero ha fatto sapere che “non è stato preso nessun provvedimento per il ritiro del romanzo” e che i testi adottati “passano per una rigorosa selezione da parte di un’apposita commissione”. Sta poi alle singole scuole scegliere quali testi portare sui banchi. Nel caso della scuola di Santa Cruz do Sul, sarebbe stata proprio la preside Venzon ad approvare Il rovescio della pelle.

Le reazioni in difesa dello scrittore non si sono fatte attendere. Autori come Conceição Evaristo, Djamila Ribeiro, Carla Madeira, Mia Couto, Ailton Krenak hanno espresso la loro solidarietà per “la censura subita”: “Quello di Tenório è un grande libro che affronta temi importanti, critica il razzismo e fa crescere e riflettere i giovani lettori”. Anche l’editore, Companhia das Letras, ha preso posizione affermando che la censura arriva dopo aver “distorto e decontestualizzato” brani del testo e che “vìola i princìpi fondamentali della nostra democrazia”.

L’autore, che l’anno scorso ha ricevuto minacce di morte per il romanzo, ha scritto su Instagram che “le distorsioni e le fake news sono una strategia dell’estrema destra che alimenta la disinformazione. Il fatto più singolare è che il vocabolario ‘di infimo livello’ e gli atti sessuali nel romanzo provocano più fastidio del razzismo, della violenza della polizia e della morte delle persone nere”.

Il rovescio della pelle è stato adottato in centinaia di scuole, tradotto in più di dieci lingue ed è diventato uno spettacolo teatrale di successo. Basterà questo a fermare la censura? Intanto il 5 marzo lo stato del Paraná, che confina con il Rio Grande do Sul, ha ordinato il ritiro del romanzo “a titolo cautelativo per le opportune verifiche pedagogiche”.

Questo testo è tratto dalla newsletter Sudamericana.

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