09 giugno 2009 15:50

Le probabilità che un vestito si spiegazzi in valigia dipendono in gran parte dal tessuto. Quelli naturali si sgualciscono molto più facilmente di quelli sintetici. Ma anche il modo in cui è piegato un abito è importante.

Le sgualciture si creano quando si esercita una pressione su una piega. Se avvolgete un foglio di carta intorno a un cilindro, una volta tolto sarà perfettamente liscio. Se invece lo piegate, rimarrà il segno. E se passate più volte il dito lungo la piega, sarà ancora più difficile eliminare quel segno. Lo stesso vale per i vestiti. E facendo una valigia è impossibile non schiacciare gli abiti.

In genere le persone piegano i vestiti uno per uno e li sistemano in valigia uno sopra l’altro. È la soluzione peggiore.

Gli effetti negativi sono due: i vestiti restano a lungo piegati e si stropicciano uno contro l’altro. Oltre alle pieghe vere e proprie, quindi, si creano anche tante piccole grinze.

C’è chi consiglia di infilare i singoli vestiti piegati in buste di plastica o di avvolgerli nella carta velina. In questo modo si limitano le grinze, ma non si risolve il problema delle pieghe. Un altro metodo molto popolare – arrotolare i vestiti – riduce il numero di pieghe ma aumenta le grinze.

Alcune aziende vendono i cosiddetti packing folders: sono delle specie di grandi buste da lettere in nylon in cui infilare gli abiti. Una volta richiuso il tutto, si ottiene un pacchetto sottile e compatto. Il folder si vende insieme a un foglio di plastica rigida, che serve a piegare gli abiti nelle dimensioni giuste.

Queste aziende non spiegano, però, in che modo il loro prodotto dovrebbe eliminare pieghe e grinze. E non c’è da stupirsi, visto che propongono una variante del solito “piega e impila”, con in più un ingombro inutile. La prossima settimana vedremo qual è il metodo migliore per non sgualcire gli abiti in valigia.

Internazionale, numero 798, 5 giugno 2009

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