05 novembre 2021 14:23

Dopo Endgame, la faticosa chiusura del ciclo degli Avengers, era legittimo chiedersi se l’universo cinematografico Marvel (Mcu) sarebbe stato in grado di rigenerarsi. Serie come WandaVision e Loki hanno subito dato segnali confortanti. Ora Eternals di Chloé Zhao apre un nuovo ciclo (potenzialmente molto vasto) e sembra indicare un’evoluzione rispetto ai film in cui, presto o tardi, faceva capolino Stan Lee. Da questo punto di vista gli Eterni, complicate creature ideate da Jack Kirby nel 1976, quando la prima epoca d’oro della Marvel si avviava alla conclusione, sono il materiale ideale per raccogliere il testimone di Iron Man e Capitan America. Gli Eterni di Zhao (e di Ryan e Matthew K. Firpo, autori del soggetto) sono personaggi fantastici interpretati da un cast stellare ma non scontato, solido, anche in prospettiva. In passato ho scherzato sul fatto che l’Mcu sta inghiottendo e riscrivendo la cultura pop. Ora il cinema d’autore. Ma l’Mcu non inghiotte: include. Un modello inclusivo e vincente.

All’alba della civiltà un misterioso demiurgo, Arishem, spedisce dieci superpotenti umanoidi sulla Terra. Sono gli Eterni. Il loro compito è difendere gli esseri umani da orribili mostri chiamati i Devianti e contribuire, senza interferire troppo, a far progredire il nostro mondo. Ognuno di loro ha caratteristiche e poteri diversi, ma sono uniti dalla fede assoluta in Arishem e nella loro missione. Sconfitti i Devianti, gli Eterni devono tenere un basso profilo finché Arishem li richiamerà a casa.

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Così gli Eterni prendono strade diverse. Anche perché non tutti sono d’accordo sul fatto di lasciare che gli umani si massacrino tra di loro senza poter intervenire (chi si ricorda la prima direttiva della Federazione nell’universo di Star Trek?). C’è chi decide di vivere isolato e chi invece s’immerge fino al collo nelle contraddizioni della nostra società. Nella Londra dei giorni nostri (o meglio: nella Londra dei giorni seguenti agli eventi raccontati in Endgame), due di loro, Sersi e Sprite, sono attaccate da un Deviante. I mostri sono tornati, bisogna quindi riunire gli Eterni per far fronte alla nuova minaccia.

La trama si farà ancora più intricata e alcuni interrogativi non verranno soddisfatti. Ma non importa. Ci saranno altre occasioni per trovare risposte perché (spoiler?) gli Eterni torneranno presto. Intanto possiamo concentrarci sul cuore del film, ovvero i rapporti tra i vari componenti di quella che a tutti gli effetti è una famiglia allargata e disfunzionale. C’è un padre (un patriarca) assente, una madre amorevole, una zia un po’ matta, una figlia che ha problemi ad accettarsi, dei fratelli che quando si ritrovano si chiedono perché non si sono visti per tanto tempo, eccetera.

In mano a Chloé Zhao le mazzate tra Eterni e Devianti, l’inevitabile minaccia alla sopravvivenza del pianeta e gli inquietanti interrogativi universali che aleggiano su tutto, ma anche temi più terreni come i conflitti o i cambiamenti climatici, passano quasi in secondo piano. La regista di Nomadland riesce a farci sentire a casa insieme a questi eroi immortali capaci di risolvere problemi globali in una normale giornata di lavoro. Ci fa sentire in famiglia (e pazienza se non è esattamente il modello familiare di riferimento per i politici conservatori). Gli eterni siamo noi.

Eternals
Di Chloé Zhao. Con Gemma Chan, Richard Madden, Kumail Nanjiani, Don Lee, Barry Keoghan, Brian Tyree Henry, Lauren Ridloff, Lia McHugh, Kit Harington, Salma Hayek, Angelina Jolie. Stati Uniti/Regno Unito 2021, 157’. In sala.

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