La Grecia non centrerà l’obiettivo di un avanzo primario pari al 4,5 per cento del pil entro il 2014. L’Eurogruppo ha concesso uno slittamento al 2016 e ha confermato che il paese ha seguito le indicazioni della troika (Unione europea, Banca centrale europea, Fondo monetario internazionale). Se la Grecia non raggiungerà gli obiettivi, sarà a causa dell’andamento negativo del pil, su cui Atene non ha margini d’intervento a breve termine.
Nessuno potrà accusare la Grecia di non aver rispettato gli impegni. Lo prova l’ultimo aggiustamento fiscale di 13,5 miliardi di euro, realizzato nei tempi previsti. Per questo l’Eurogruppo ha deciso di fare nuove concessioni e ha ridotto di un punto percentuale il tasso d’interesse sui titoli greci detenuti dai partner europei. Inoltre ha confermato la nuova tranche di aiuti da 44 miliardi.
Tutto questo, però, non basta e arriva in ritardo. L’economia greca è provata duramente dall’imposizione di condizioni penalizzanti e dai tagli alla spesa pubblica. L’unica concessione davvero necessaria è un taglio del debito pubblico detenuto per i due terzi dai governi europei e dalla Banca centrale europea. Come sottolinea Angelo Baglioni su
lavoce.info, senza questo taglio le previsioni sul rapporto tra debito e pil difficilmente saranno rispettate.
L’Eurogruppo ne è consapevole e prepara nuove misure da adottare dopo che la Grecia avrà raggiunto l’avanzo primario, che non ci sarà prima del 2014, cioè dopo le elezioni politiche tedesche. Ancora una volta le scadenze elettorali della Germania condizionano il destino della Grecia.
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