26 aprile 2012 00:00

Il ministero dell’educazione francese ha pubblicato un accurato rapporto sulle variazioni di competenze e conoscenze linguistiche degli allievi di scuola secondaria tra il 1987, il 1997 e il 2007. Gli errori di ortografia aumentano, dal 10 al 14 per cento. “Il livello si abbassa”, si è affrettato a concludere qualcuno. Ma bisogna fare qualche considerazione. L’aumento di errori di ortografia si concentra in modo statisticamente significativo tra gli alunni di estrazione sociale più bassa. I quali, a loro volta, sono riusciti a raggiungere la scuola postelementare molto più di un tempo. Cosa è davvero significativo? Si abbassa il livello di conoscenze ortografiche o si alza il livello di scolarizzazione della generazione più giovane?

Purtroppo non c’è traccia scritta di una discussione assai vivace che oppose quasi vent’anni fa un umanista e pedagogista di spirito scientifico, quale era Aldo Visalberghi, e un fisico come Carlo Bernardini, assai attento, anche, a problemi educativi. Venivano presentati i risultati di un’indagine internazionale sulla misura dei diversi gradi di comprensione di testi scritti tra gli allievi delle scuole di vari paesi. Visalberghi si mostrava molto attento a variazioni di punteggi che, a giudizio di Bernardini, erano da considerare oscillazioni modeste di uno stesso ordine di grandezza, che non bastavano da sole a sostenere interpretazioni generali diversificate dei fenomeni. L’umanista non dovrebbe mai dimenticare questa avvertenza.

Internazionale, numero 946, 26 aprile 2012

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it