Avvertenza. Il linguaggio di questa rubrica è diretto ed esplicito.

Sono fidanzata da un anno con un ragazzo fantastico. Il problema è che lavora con una che si scopava. Non facevano solo sesso, ma anche uscite romantiche e vacanze insieme. Mi ha tenuto nascosto questo “piccolo” particolare per i primi sei mesi della nostra relazione, dopodiché si è tradito per sbaglio. Allora si è scusato, dicendo che aveva evitato di dirmelo per non farmi preoccupare inutilmente, visto che lei, per lui, non conta più nulla. Premetto che sono una persona estremamente gelosa e faccio molta fatica a fidarmi, per cui questa sua omissione mi ha devastata. Non riesco più a fidarmi. Sapere che ogni giorno vede una che si portava a letto mi manda fuori di testa! Gli ho chiesto in molte occasioni di farmela almeno vedere, e una sera, dopo averlo avvisato, mi sono presentata nell’azienda in cui lavora. Pur avendomi detto di passare senza problemi, appena mi ha vista ha dato di matto. Mi ha accusato di non fidarmi! La mia domanda è: sono io a essere pazza e a esagerare con questa storia (perché sì, è una cosa su cui mi tormento dal mattino alla sera) o è lui lo stronzo che ha qualcosa da nascondermi? Non riesco più a gestire l’ansia, ho perfino avuto qualche attacco di panico di cui lui non è al corrente. E non può assolutamente cambiare lavoro.

– I’m Terrified About Losing It And Nuking All

Da quanto vi frequentavate, quando gli hai rivelato di essere una persona estremamente gelosa (Peg)?

Immagino da almeno qualche settimana, ITALIANA, se non qualche mese. Perché, come senz’altro saprai – tutte le Peg lo sanno – la gelosia estrema non è una caratteristica attraente, motivo per cui poche Peg la rivelano al primo appuntamento (tipo “sono cresciuta a Milano, ho due sorelle e sono di quelle che si ti si presentano in ufficio scatenando scenate se pensano tu ti stia scopando o ti sia mai scopato un’altra”). Se sei come le Peg che ho frequentato e scaricato io, avrai mostrato questo tratto della tua personalità solo un bel po’ di tempo dopo che l’altro aveva cominciato a provare sentimenti, complicandogli – di proposito – il compito di scaricarti.

Mi azzardo perfino a ipotizzare che lui abbia scoperto che la sua nuova fidanzata era una Peg prima ancora che tu scoprissi l’esistenza della collega con cui un tempo scopava. In un momento imprecisato prima dello scoccare dei sei mesi, ITALIANA, ti sarai imbestialita per una cameriera o per una che lui seguiva su Instagram. Ed è stato lì che lui ha capito di non poterti dire che in passato si era scopato una collega. Perché adesso temeva – sapeva – che da brava Peg avresti dato di matto, avendoti visto dare di matto per molto meno.

L’unica cosa più sfiancante che stare con una Peg è trattare con una Peg risentita perché per giorni o mesi le si è nascosto qualcosa – per esempio il fatto che lavori con una ex - in grado di farla arrabbiare. Sì, sì, ho capito: lui te l’ha tenuto nascosto. Ma se gli ultimi sei mesi (!) dimostrano qualcosa, ITALIANA, è che il tuo fidanzato ha fatto bene. Visto che non può cambiare lavoro, e che non dispone di una macchina del tempo con cui tornare a prima di essersi scopato la collega, che scelta aveva? Potendo scegliere se dirtelo e passare i successivi sei mesi a sorbirsi le tue piazzate oppure tacere nella speranza che tu non lo scoprissi, ha comprensibilmente scelto l’opzione “meno piazzate”.

Se non capisci che il tuo comportamento può aver contribuito all’omissione – se non riesci a perdonarlo prendendo per buona la risposta “No, non me la scopo più”, e ti rifiuti di capire che il problema ce l’hai tu, non lui – fagli il favore di lasciarlo. Altrimenti, se continui di questo passo, dicendo un attimo prima che non puoi fidarti di lui, e quello dopo lamentandoti perché lui ti accusa di non fidarti (?), preparati a essere scaricata. Perché una persona, colpevole o meno che sia, può tollerare le mattane di una Peg fino a un certo punto.

Infine: il tuo fidanzato non era affatto in dovere di comunicarti all’inizio della relazione la posizione geografica di tutte quelle che si è scopato, ITALIANA, e a dirla tutta nemmeno durante. C’è chi con il partner parla apertamente del proprio passato e accetta che l’altra persona faccia lo stesso, ma non è obbligatorio. E se stai cercando di costruire un rapporto con una Peg, non è nemmeno una buona idea. Mi sfugge come chicchessia possa volere un rapporto con una Peg, ITALIANA, ma per alcuni è così. Forse il tuo fidanzato è tra quelli. Ma non tirare troppo la corda.

Illustrazione di Francesca Ghermandi

Sto con la mia compagna da un anno e mezzo, ed è fin dall’inizio una relazione a distanza. Lei si sta organizzando per avvicinarsi a me in modo più stabile. Ma ho qualche timore sul sesso, perché per lei non provo molto desiderio. Credo c’entri il fatto di aver scoperto il concetto di “sguardo patriarcale”, di cui non ero a conoscenza prima di incontrarla. Un volta mi piaceva il bdsm, ma adesso non lo trovo più sexy. Con i miei ex maschi facevo un sacco di sesso, e le dinamiche di potere, pur provocandomi qualche conflitto interiore, mi eccitavano. Ora però l’affetto ha preso il posto delle zozzerie, e quando provo a guardare del porno mi sento in colpa. Non mi godo più nemmeno la masturbazione perché non riesco a godere senza fare pensieri sessisti. Sono molto confusa. Per lei provo un amore profondo e unico, ma la situazione mi lascia perplessa. Mi dai un consiglio su come tornare a provare eccitazione senza praticare atteggiamenti dannosi?

– Still Horny Deep Down Somewhere

Non c’è nulla di male nel trattare come un oggetto una persona che lo vuole, e non c’è nulla di male, se lo si vuole, nell’essere trattati come un oggetto (intendevi questo con “sguardo patriarcale”, giusto?). Oltre che esseri umani tridimensionali dotati di desideri, bisogni, arbitrio e autonomia, SHDDS, siamo anche oggetti fisici, e a volte ci piace essere apprezzati in quanto tali (o anche in quanto tali). Fintanto che la persona oggettificata – la destinataria del tuo sguardo – gradisce ricevere quel tipo di attenzione e viceversa, non c’è davvero niente di male. Guardare chi desidera il tuo sguardo, toccare quella persona, farci sesso come ti pare non ha nulla di intrinsecamente sessista o disumanizzante, a patto che sia tutto consensuale e piacevole per entrambi, e non sempre lo è, me ne rendo conto, in particolare per le donne. Ma non bisogna permettere agli stronzi (perché perlopiù sono uomini) che con il loro sguardo fanno sentire in pericolo o a disagio le persone (perlopiù donne) di rovinare ciò che, se consensuale, non solo è gradevole, ma può perfino infondere sicurezza e dare piacere in modo più profondo.

In tutta sincerità, SHDDS, questa tua relazione mi preoccupa un po’. Se ti senti così in colpa per i tuoi desideri e i tuoi trascorsi sessuali da non riuscire più a goderti il sesso – se nemmeno riesci a masturbarti – e queste sensazioni sono apparse più o meno in concomitanza con la tua partner… allora forse anche lei c’entra un po’. Se nel sesso steste imboccando una diversa direzione insieme, accantonando le dinamiche di potere – che possono contenere molto affetto – in favore di qualcos’altro, non vedrei alcun problema. Ma in questo rapporto tu non ti stai aprendo a cose nuove, SHDDS, ti stai chiudendo. Pur non avendo detto né fatto nulla che ti facesse vergognare dei tuoi desideri e trascorsi sessuali, SHDDS, non sono così sicuro sia la persona giusta per te. E se non la desideri, non penso sarebbe corretto lasciarla trasferire all’altro capo del paese per stare con te. Ma che tu decida di proseguire la relazione o meno, ti farebbe bene parlare dei tuoi conflitti interiori con un/una terapista aperta alla sessualità in tutti i suoi aspetti, comprese le pratiche più alternative.

(Traduzione di Matteo Colombo)

Savage Love è una rubrica di consigli sessuali e di coppia pubblicata su The Stranger.

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