Avvertenza. Il linguaggio di questa rubrica è diretto ed esplicito.

Sono una donna di quarant’anni, lui è un uomo di trentacinque, stiamo insieme da quindici. Ci siamo conosciuti che eravamo giovani e io ero la sua prima fidanzata seria. All’inizio il sesso era divertente, ma io non ho mai avuto un orgasmo con nessuno, mai. Con lui avevamo un mucchio di altre cose in comune e siamo rimasti insieme perché andava bene più o meno tutto. A distanza di quindici anni ho due grossi problemi: non riesco ad avere orgasmi – questo è il problema numero uno – e se pure lo accettassi, il sesso che faccio con il mio partner è insoddisfacente, ormai da anni. Lui è premuroso, ma non è bravo a letto. I miei tentativi di spiegargli cosa mi fa eccitare sono stati ignorati. Quando è insicuro diventa silenzioso e si chiude. Alla fine gli ho detto che non potevo continuare a fare sesso insoddisfacente, e a quel punto la sua autostima a letto è andata completamente distrutta. Ora di sesso non ne facciamo proprio più.

Nessuno dei due vuole mettere fine a questa relazione. Ci facciamo ancora le coccole e siamo un’ottima squadra. Abbiamo hobby condivisi che ci occupano il 95 per cento del tempo (sport da montagna), niente figli (per scelta), un reddito decente (era ora!) e abbiamo una vita appagante. Inoltre, nessuno dei due ha mai preteso dall’altro la monogamia, ma vivendo in un paesino di campagna in Canada, trovare altre persone è complicatissimo. Ogni tanto mi chiedo se esplorare la mia sessualità con qualcun altro – magari anche una donna (sono abbastanza sicura di essere bisessuale) – possa aiutarmi a ritrovare la giocosità e farmi tornare la voglia di riprovarci con il mio partner. Di tutte queste cose parliamo liberamente, perciò non sarebbe un tradimento. Ti risulta che abbia mai funzionato? Quanto al non aver mai avuto un orgasmo, non è solo lui. Tutto quello che ho provato – i sex toys, la masturbazione, altri sex toys, altra masturbazione, le canne, l’alcol, il porno – non è servito a nulla. Non riesco proprio a venire. L’eccitazione aumenta, poi di colpo finisce. Mi dicono: “Masturbati di più”. Però lo faccio da anni e non è cambiato un bel niente. Sono davvero frustrata e mi chiedo se non sia il caso di arrendermi e basta. Ma se lasciassi il mio partner per questo motivo e poi non riuscissi ad avere orgasmi con la persona di cui m’innamoro dopo, allora che senso avrebbe avuto lasciarsi? Anni fa ho avuto una bollente storia estiva con un tizio che mi attraeva tantissimo – il mio partner ne era al corrente, e mi ha detto: goditela – ma anche lì zero orgasmi. Sono proprio fatta male? Qualcuno è mai riuscito ad avere orgasmi per la prima volta dopo tanto tempo? Qual è il trucco?

– Sadness Over This Inability Ruining Entire Days

“Ciò che motiva le persone a fare sesso è il piacere”, dice la dottoressa Lori Brotto, professoressa di ostetricia e ginecologia all’università della British Columbia. “In assenza del piacere, non stupisce che la motivazione e il desiderio svaniscano”.

Ora, è senz’altro possibile avere un’esperienza sessuale piacevole senza venire – questo è ovvio – ma se non vieni mai e il sesso non è molto piacevole e il tuo partner non ti dà retta quando gli suggerisci modi di renderlo un po’ più gradevole, a un certo punto o ci rinunci o esplodi.

Ma se anche dovessi decidere di rinunciare al sesso – almeno per il momento, e con il tuo partner di lungo corso – la dottoressa Brotto non pensa che tu debba rassegnarti a non avere orgasmi.

“La maggior parte delle persone a cui alla nascita è assegnato il sesso femminile non riescono a raggiungere l’orgasmo con la penetrazione vaginale – l’80 per cento – ma quasi tutte ci riescono da sole con la stimolazione clitoridea”, spiega la dottoressa. “Sotired dice di aver bisogno di essere molto presente a livello mentale, il che non è solo normale, ma anche necessario per l’eccitazione intensa e l’orgasmo femminili. Perciò saper essere ‘mentalmente presenti’ è un’ottima capacità, e io inviterei Sotired a partire da lì.”

Ora, la dottoressa non ti sta solo dicendo “Masturbati di più”, ti sta anche dicendo di non rassegnarti.

“Se però, pur avendo sperimentato ogni genere di stimolazione, concentrandosi sulle sensazioni del momento, Sotired non riesce ancora a raggiungere l’orgasmo tramite la masturbazione, potrebbe esserci dell’altro”, aggiunge. “Io ci terrei a escludere qualunque causa fisica, come il dolore vulvo-vaginale, una dermatosi, danni ai nervi causati da un infortunio, il diabete o un problema neurologico. Chiederei anche al medico di base di rivedere i farmaci che assume ora e che ha assunto in passato, per capire se c’è qualcosa di farmacologico che impedisce l’orgasmo”.

Quanto al tuo partner, Sotired, la dottoressa Brotto pensa che dovresti andare da un sessuologo.

“Un bravo terapeuta può riformulare l’idea di ‘lavorarci su’, mettendo al centro il piacere”, dice. “E forse potrebbe far capire al partner di Sotired che imparare a darle piacere porterebbe vantaggi immediati anche a lui. E dato che molti terapeuti offrono appuntamenti online, il fatto di vivere in una cittadina non è un problema”.

E ora, a costo di farmi massacrare nei commenti di questa settimana, voglio spezzare una lancia a favore del tuo partner ottuso.

Se quando gli hai parlato della tua insoddisfazione sei stata diplomatica, se hai voluto proteggere il suo ego di maschio invece di rivendicare il tuo piacere, perché è così che sono educate le donne cis, forse il tuo partner non ha capito che eri tanto infelice. Se sei stata indiretta e delicata, Sotired; se hai detto qualcosa tipo “Va tutto alla grande! Però questo (piccolo gesto, cambio d’atmosfera, atto sessuale) lo renderebbe proprio fantastico”, può darsi che lui abbia tratto dai vostri discorsi la conclusione che va davvero tutto alla grande, e non perché è uno stronzo insensibile, ma perché è stato educato da uomo cis. Molte donne cis (e quasi tutti i maschi gay!) riescono a trovare la minima critica (e a farne un’ossessione) anche sotto a una montagna di complimenti; a molti uomini cis (e a certi gay!) sfugge completamente la montagna di critiche perché non riescono a staccare gli occhi da quell’unico, svogliato complimento che vedono in cima.

Trovarsi di fronte a una partner molto insoddisfatta – sentirsi dire che fai schifo a letto dalla persona con cui hai fatto sesso per quasi tutta la tua vita da adulto – non intacca minimamente la scorza di uno stronzo egoista a cui non frega nulla del piacere della partner, Sotired, ma può distruggere una persona perbene che è stata solo troppo ottusa per capire cosa stavi cercando di dirle. Perciò è un buon segno il fatto che il tuo partner ci sia rimasto malissimo quando alla fine sei esplosa. Per farla breve, sto dicendo che sono d’accordo con la dottoressa Brotto sul fatto di andare da un sessuologo e dare al tuo partner una possibilità per far ripartire il sesso.

E non perdere le speranze, né per te come persona né per te e il tuo partner come coppia. “Anche chi non è mai riuscito ad avere un orgasmo in tanti anni, o addirittura decenni, può finalmente sperimentarlo”, spiega la dottoressa. “Ma per arrivarci occorre innanzitutto sapere quali sono i fattori inibitori, e in che modo ostacolano il raggiungimento dell’orgasmo; poi essere disposti a sperimentare tanti nuovi tipi di stimolazione, compresi quelli mai considerati in precedenza; e da ultimo, lavorare insieme a un terapeuta capace. Ed è importante anche avere un partner che voglia dare la priorità al tuo piacere senza vergogna né sensi di colpa”.

Per concludere, Sotired, a volte la gente dice: “Mi sento tanto sicura con il mio partner, non capisco perché il sesso non funzioni”. Be’, a volte non funziona proprio perché ci si sente troppo al sicuro. Uscire insieme dal proprio guscio confortevole, correre rischi insieme, può restituire al sesso quell’elemento di pericolo, caos ed emozione. Decidere di procurarti il sesso altrove potrebbe essere elettrizzante, ma rischi di creare ancora più distanza tra te il tuo partner. Detto questo, anche aspettare finché non rifarai del buon sesso con il tuo partner è una decisione che comporta dei rischi. Se chiudere con il tuo partner è l’unico modo per fare quel sesso che ti emoziona davvero, Sotired, questo è un incentivo a lasciarlo. E potresti scoprire, come tante altre coppie aperte, che mettersi a scopare altra gente – farsi delle avventure sessuali insieme o per conto proprio – fa tornare la voglia di scopare con il proprio partner.

P.S. Alcune letture raccomandate dalla dottoressa Brotto a Sotired e altre donne con difficoltà simili: Becoming cliterate di Laurie Mintz e Becoming orgasmic di Julia Heiman. “Queste guide aiutano a trovare il piacere un passo alla volta, considerando tutti i possibili fattori che lo ostacolano o lo favoriscono”, dice la dottoressa.

P.P.S. La dottoressa Brotto è troppo modesta per raccomandare il suo ottimo libro, perciò lo farò io: Better sex through mindfulness ha aiutato molte donne a trovare, o a ritrovare, la strada per il sesso appagante.

Seguite la dottoressa Lori Brotto su Threads e X. Per saperne di più sulle sue ricerche, i suoi interventi pubblici e i suoi libri, visitate il suo sito.

Francesca Ghermandi

Chiacchieravo con un paio di amiche e il discorso è caduto su quando si mettono via le cose di una persona cara morta, e sugli oggetti strani, interessanti o inspiegabili che abbiamo trovato facendolo. Una ci ha raccontato che, riordinando casa di suo padre, ha trovato, insieme a vari altri sex toys, un butt plug di metallo dentro al freezer. Nessuna di noi è stata in grado di spiegare perché e io ho buttato lì che forse il padre della mia amica lo congelava per ammazzare i batteri. Alle altre è sembrata una spiegazione soddisfacente, ma la verità è che io non lo so mica stavo solo facendo ipotesi a casaccio. A me pare che lavarlo, o passarci sopra dell’alcol, sarebbe stato altrettanto efficace se non di più, e non sono nemmeno sicura che congelarlo funzioni. Perciò mi rivolgo a te. Hai qualche idea sul perché un uomo tenga il suo butt plug di metallo nel freezer? Esiste qualche kink che prevede di infilarsi nel retto un butt plug gelato? Direi che faccia parecchio male, mi torna in mente quella scena di Una storia di Natale.

– Perplexed By Frozen Treat

La differenza cruciale tra l’asta portabandiera di Una storia di Natale (e quel che ha fatto alla lingua di Flick) e quel butt plug nel congelatore (e quel che faceva al culo del morto) è questa: il papà della tua amica doveva togliere dal freezer il butt plug, portarselo in camera da letto e ricoprirlo di lubrificante a temperatura ambiente prima di infilarselo – e ciascuno di questi passaggi faceva aumentare la temperatura del metallo in superficie – mentre il ragazzino che rimane con la lingua incollata all’asta portabandiera in Una storia di Natale era praticamente entrato nel freezer insieme all’asta – ghiacciata perché fuori si gelava, e il ragazzino era al gelo con lei. E pur non essendo un climatologo, sento di poter dire con una certa sicurezza che se Flick si fosse portato l’asta in classe, al calduccio, e l’avesse lubrificata prima di poggiarci sopra la lingua, non ci sarebbe rimasto incollato. (E poi il padre della tua amica aveva anche l’opzione di passare il butt plug sotto l’acqua tiepida prima di usarlo, per portarlo più vicino alla temperatura desiderata o tollerabile).

Cosa ci facesse poi quel butt plug di metallo nel congelatore, la risposta più scontata è quasi certamente quella corretta: stava lì a raffreddarsi. Ad alcuni piace la sensazione dei sex toys freddi nel sedere – ad alcuni piace addirittura infilarsi direttamente cubetti di ghiaccio – ma io non raccomanderei gli esperimenti con i sex toys ghiacciati nel culo a chi è inesperto o pauroso. (Lo scopo dei preliminari anali è quello di scaldare un culo; un sex toy ghiacciato fa l’effetto contrario.) Inoltre, il fatto che quel butt plug di metallo fosse l’unico giochino nel freezer suggerisce che al papà della tua amica, a o una delle sue partner sessuali, o a entrambi, piacesse un butt plug ghiacciato; se avesse creduto che mettere i sex toys in freezer fosse un buon modo per sterilizzarli, la tua amica ce ne avrebbe trovati altri. In ogni caso, se credeva di poter sterilizzare il butt plug congelandolo, si sbagliava: “Il congelamento a 17 gradi sotto lo zero rende inattivi tutti i microbi, una volta scongelati, però quei microbi possono riattivarsi”, spiega il dipartimento dell’agricoltura statunitense. Per sterilizzare i sex toys in acciaio, vetro o silicone, bisogna metterli in acqua bollente per qualche minuto, oppure in lavastoviglie, oppure lavarli a mano con sapone antibatterico e acqua caldissima.

Mi viene in mente solo un’altra possibile spiegazione: il padre della tua amica non voleva che la sua (o le sue) partner sessuali abituali trovassero quel butt plug – magari non voleva che nessuno (a parte gli eredi) sapesse che gli piaceva giocare con il culo – perciò ha nascosto nel freezer il suo giochino compromettente invece di tenerlo in camera da letto insieme agli altri. Noi però possiamo solo fare delle congetture, Pbft, perché l’unico a sapere cosa ci facesse il butt plug nel freezer è il morto, e di certo non verrà a dirlo a noi.

(Traduzione di Francesco Graziosi)

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