Fallito un golpe militare in Turchia

Attorno alle 22 del 15 luglio un gruppo di militari ha dichiarato di aver preso il potere in Turchia. Migliaia di persone sono scese in strada per bloccare i carri armati che avevano circondato il parlamento di Ankara, bloccato l’aeroporto Atatürk e il ponte sul Bosforo a Istanbul. Sono rimaste uccise almeno 290 persone. Dopo una notte di combattimenti, i golpisti si sono arresi.

I bersagli della repressione di Erdoğan dopo il golpe in Turchia

Dopo il fallito colpo di stato del 15 luglio, il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan ha ordinato un giro di vite contro i presunti simpatizzanti dei golpisti che ha riguardato almeno 58mila persone tra giudici, insegnanti, funzionari pubblici e soldati. Leggi

Quasi novemila funzionari pubblici licenziati in Turchia
Quasi novemila funzionari pubblici licenziati in Turchia. Tra loro, una trentina di governatori. Dopo il fallimento del golpe del 15 luglio anche ottomila poliziotti sono stati sospesi. La purga ordinata dal presidente Recep Tayyip Erdoğan finora si era concentrata sull’esercito, con seimila militari arrestati e la magistratura, con 2.745 giudici sospesi. Nei giorni scorsi decine di migliaia di persone sono scese in piazza per celebrare il fallimento del colpo di stato del 15 luglio, che ha causato 290 morti, tra cui un centinaio di golpisti. Erdoğan ha evocato la reintroduzione della pena di morte, abolita nel 2004 per favorire l’ingresso del paese nell’Unione europea.
A che punto è la situazione in Turchia

Il 15 luglio in Turchia c’è stato un tentativo di colpo di stato da parte di un gruppo di militari. Dopo una notte di combattimenti, i golpisti si sono arresi. Ecco un riassunto degli ultimi avvenimenti. Leggi

In Turchia i sostenitori di Erdoğan festeggiano il golpe fallito
In Turchia i sostenitori di Erdoğan festeggiano il golpe fallito. Migliaia di persone sono scese in piazza ieri sera a Istanbul, Ankara e Izmir per celebrare il fallimento del colpo di stato del 15 luglio. Intanto il presidente Recep Tayyip Erdoğan sta attuando la sua ritorsione su esercito e magistratura: sono stati arrestati circa tremila militari, tra cui decine di alto livello, e altrettanti giudici sospettati di aver sostenuto il golpe sono stati licenziati.
Tensioni tra Turchia e Stati Uniti dopo il colpo di stato fallito

Decine di migliaia di persone sono scese in piazza ieri sera a Istanbul, Ankara e Izmir per celebrare il fallimento del colpo di stato militare del 15 luglio.

Oggi si riunisce il governo in seduta straordinaria, mentre in tutto il paese continuano le ritorsioni su esercito e magistratura: finora sono state arrestate circa seimila persone, tra cui cinquanta ufficiali solo nella mattina del 17 luglio, e circa tremila giudici e pubblici ministeri sono stati sospesi, con l’accusa di aver sostenuto il golpe.

Il presidente Recep Tayyip Erdoğan sta purgando tutti quelli che considera vincolati a Fethullah Gülen, un religioso molto influente nel paese che vive in Pennsylvania, negli Stati Uniti. L’imam nega il suo coinvolgimento, ma le autorità turche concentrano le accuse su di lui.

Il primo ministro Binali Yıldırım ha dichiarato che nessun paese che ospita Gülen può essere considerato amico della Turchia. Erdoğan ne ha chiesto l’estradizione e il ministro del lavoro ha suggerito che gli Stati Uniti siano dietro al tentativo di sovvertire il governo turco.

Il segretario di stato John Kerry ha replicato chiedendo ad Ankara di non fare “insinuazioni pubbliche” sul coinvolgimento statunitense, affermazioni “assolutamente false e dannose” per le relazioni tra i due paesi.

Migliaia di arresti in Turchia dopo un golpe fallito dei militari.
Migliaia di arresti in Turchia dopo un golpe fallito dei militari. Circa 2.800 soldati e ufficiali dell’esercito sono stati arrestati e quasi tremila magistrati sospettati di aver sostenuto i ribelli sono stati sospesi. Il governo ha ripreso il controllo dopo il tentativo di colpo di stato compiuto venerdì sera da un gruppo di militari. Migliaia di persone sono scese in strada, seguendo l’appello del presidente Recep Tayyip Erdoğan, per fermare i carri armati che avevano circondato l’aeroporto di Istanbul e il parlamento ad Ankara. Nei combattimenti sono morte almeno 194 persone.
In Turchia la democrazia è morta anche se il golpe è fallito

Con il tempo, il presidente Erdoğan sarebbe diventato sempre meno popolare. Prima o poi avrebbe perso le elezioni. Ma gli ufficiali turchi hanno fatto un grosso errore: non hanno avuto abbastanza fiducia nella democrazia per aspettare. Leggi

Fallito un colpo di stato militare in Turchia

Il presidente turco è tornato a Istanbul dopo una notte di confusione e di violenza, che lascia quasi 200 morti tra i cittadini che si sono ribellati al colpo di stato. Ieri sera un gruppo di militari ha dichiarato in comunicato alla tv Ntv di aver preso il potere in Turchia. Carri armati, aerei ed elicotteri avevano circondato i palazzi delle istituzioni ad Ankara, bloccato i principali aeroporti e il ponte sul Bosforo di Istanbul. Leggi

Abbonati a Internazionale per leggere l’articolo.
Gli abbonati hanno accesso a tutti gli articoli, i video e i reportage pubblicati sul sito.
Sostieni Internazionale
Vogliamo garantire un’informazione di qualità anche online. Con il tuo contributo potremo tenere il sito di Internazionale libero e accessibile a tutti.