Le proteste contro la legge che discrimina i gay in Indiana, negli stati Uniti

Il 26 marzo il governatore ha firmato la legge sulla libertà religiosa, che consente a individui e aziende di fornire i propri servizi sulla base delle loro credenze religiose 

In Arkansas manca solo la firma del governatore per la legge sulla libertà religiosa

Lo stato dell’Arkansas, negli Stati Uniti, ha approvato un disegno di legge sulla libertà religiosa simile alla legge che è stata approvata nell’Indiana, il Religious freedom restoration act.

Chi critica la legge sostiene che comporti una forma di discriminazione nei confronti dei gay, perché lascia liberi i gestori dei locali di non servire i clienti se questo non è in linea con le loro credenze religiose. La norma deve essere firmata dal governatore repubblicano, Asa Hutchinson, che ha già detto di sostenerla. I gestori dei locali potrebbero non servire gli omosessuali senza incorrere nell’accusa di discriminazione.

La legge simile approvata nell’Indiana ha scatenato una protesta nazionale per boicottare lo stato.

Il governatore dell’Indiana difende la legge sulla libertà religiosa

In un articolo pubblicato sul Wall Street Journal, il governatore dell’Indiana ha difeso la legge sulla libertà religiosa approvata il 26 marzo, che ha sollevo un’ondata di protesta in tutto il paese perché favorirebbe la discriminazione contro gli omosessuali. Secondo Mike Pence, la legge è stata “male interpretata in modo approssimativo”.

Molti personaggi famosi, dall’ex segretaria di stato Hillary Clinton alla popstar Miley Cyrus all’amministratore delegato della Apple Tim Cook, si sono schierati contro la legge che consente alle aziende e ai gruppi di fornire servizi sulla base delle proprie credenze religiose. Anche la National collegiate athletic association ha espresso preoccupazione sul modo in cui la legge potrebbe ritorcersi contro gli atleti. A esprimere dubbi sulla legge sono stati anche la Casa Bianca, la multinazionale Walmart e il sindaco di Indianapolis. “Io detesto la discriminazione”, ha scritto Pence, che ha ricevuto molte pressioni per modificare la legge.

La libertà religiosa che discrimina i gay

Negli Stati Uniti la libertà religiosa è garantita dalla costituzione. È strano dover affermare una cosa così ovvia, ma sembra che il parlamento dell’Indiana e il governatore Mike Pence abbiano bisogno di rinfrescarsi la memoria sui princìpi fondamentali della nostra educazione civica. Leggi

Protesta in Indiana contro la legge che discrimina i gay

Migliaia di persone hanno partecipato in Indiana a una manifestazione contro la Religious freedom restoration act, una legge firmata dal governatore Mike Pence che impedisce allo stato di forzare le persone che non vogliono fornire servizi se ciò è contrario alla loro religione. La definizione comprende le istituzioni religiose, le aziende e le associazioni.

Secondo i manifestanti la nuova legge favorisce la discriminazione contro gli omosessuali. I promotori ritengono invece che la misura promuove la libertà di religione. Reuters

Boicottaggi per la legge nello stato dell’Indiana che discrimina i gay

Alcuni attivisti hanno organizzato dei boicottaggi dopo l’approvazione da parte dello stato dell’Indiana, negli Stati Uniti, di una legge che discriminerebbe i gay. Secondo gli oppositori il provvedimento “religious freedom” impedisce allo stato di forzare le persone che non vogliono fornire servizi se ciò è contrario alla loro religione.

Altri progetti di legge di questo tipo sono in discussione negli Stati Uniti dopo le sentenze che hanno reso legali i matrimoni gay in molti stati. Molti gruppi e associazioni hanno criticato questa decisione e hanno minacciato di non tenere in Indiana alcune convention previste e di organizzarle altrove.

Il governatore dell’Indiana, Mike Pence, ha detto di aver firmato la legge per “proteggere chiese, attività commerciali e singoli cristiani da chi li vuole punire a causa di loro credenze che vengono dalla Bibbia”. Bbc

Abbonati a Internazionale per leggere l’articolo.
Gli abbonati hanno accesso a tutti gli articoli, i video e i reportage pubblicati sul sito.
Sostieni Internazionale
Vogliamo garantire un’informazione di qualità anche online. Con il tuo contributo potremo tenere il sito di Internazionale libero e accessibile a tutti.