Il ministro dell’interno italiano Matteo Piantedosi rivendica una diminuzione degli arrivi. Ma gli eventi di questi giorni mostrano che gli accordi con Tunisia e Libia, oltre a violare i diritti umani, non sono efficaci. Leggi
Almeno ventuno migranti, tra cui cinque bambini, sono morti la notte del 15 marzo in un naufragio nel mar Egeo, al largo della costa nordoccidentale della Turchia. Leggi
Almeno sessanta migranti sono scomparsi nel Mediterraneo dopo essere partiti da Zawiya, in Libia, secondo alcuni sopravvissuti soccorsi il 13 marzo dalla Ocean Viking, la nave umanitaria noleggiata dall’ong Sos Méditerranée. Leggi
Nel mare Adriatico il traffico di merci è sempre più intenso e il rumore delle navi interrompe la comunicazione di pesci e mammiferi. Un progetto cerca di individuare le aree più colpite con lo scopo di salvaguardarle. Il video. Leggi
Cosa è cambiato negli ultimi tre anni nel Mediterraneo e perché sembra che non importi più a nessuno di chi muore in mare. Leggi
Meno partenze, meno morti in mare? C’è un’emergenza sbarchi a Lampedusa? Che rapporto c’è tra la rotta libica e quella tunisina? Domande e risposte. Leggi
Nel settembre del 2018 il venti per cento di chi è partito dalla Libia risulta morto o disperso. Leggi
Attacco alla corte suprema venezuelana, virus Petya manda in tilt migliaia di aziende, la Merkel apre ai matrimoni gay. Cosa succede oggi nel mondo. Leggi
Dall’inizio del 2016 in Italia sono arrivate 124.475 persone attraversando il Mediterraneo. La maggior parte di loro proviene dall’Africa subsahariana e ha alle spalle un lungo viaggio di cui la traversata è solo l’ultima tappa. Il 13 settembre Medici per i diritti umani (Medu) ha presentato una mappa interattiva realizzata sulla base delle testimonianze di mille migranti arrivati in Italia negli ultimi tre anni che mostra le rotte e le violenze subite. Leggi
Il 25 e 26 giugno più di 3.300 migranti sono stati salvati nel tratto di mare che separa la Libia dalle coste italiane. Viaggiavano su 25 gommoni e un’imbarcazione di legno. Dall’inizio del 2016 sono arrivate in Italia circa 60mila persone. Il video di Sara Creta e Joffrey Monnier di Medici senza frontiere. Leggi
Il 18 ottobre Collins, una donna camerunese, è stata soccorsa al largo delle coste libiche insieme ad altre 240 persone. Era incinta di nove mesi e in pieno travaglio. Sulla nave Dignity I di Medici senza frontiere (Msf) ha dato alla luce Divan, il suo secondo figlio. Leggi
Il 7 ottobre comincia la seconda fase della missione militare europea Eunavfor Med, per il contrasto dei trafficanti di esseri umani nel Mediterraneo meridionale. In cosa consiste e quali preoccupazioni suscita. Leggi
Alcuni artisti e attivisti tedeschi hanno celebrato a Berlino il funerale di un profugo siriano morto durante la traversata nel Mediterraneo. Una “performance provocatoria”, l’hanno definita per denunciare la tragica morte di migliaia di persone nel loro viaggio per raggiungere l’Europa. La cerimonia è stata organizzata dal gruppo di protesta Center for political beauty ed è stata condotta da un imam davanti a decine di persone e giornalisti.
La vittima, un siriano di sessant’anni, è morto durante il viaggio su un’imbarcazione sovraffollata. Gli attivisti del Center for political beauty hanno recentemente tappezzato Berlino con locandine che annunciavano “I morti stanno arrivando” e hanno cercato di aiutare le famiglie delle vittime a riavere indietro i corpi dei loro cari, morti durante la traversata.
Si sono concluse ieri le prime esercitazioni militari congiunte di Cina e Russia nel mar Mediterraneo. Le ragioni che stanno dietro queste manovre militari, chiamate “Joint Sea 2015”, potrebbero essere diverse. Leggi
Nel 2014 219mila migranti hanno attraversato il Mediterraneo e 3.500 persone sono morte cercando di raggiungere l’Europa. Nel 2013 erano stati 60mila i migranti che avevano provato a raggiungere il vecchio continente via mare. Dall’inizio del 2015 circa 31.500 persone hanno provato a entrare in Italia e in Grecia, le principali porte d’accesso all’Unione europea.
Secondo i dati raccolti dall’agenzia europea per le frontiere, Frontex, la costa greca e quella italiana rimangono i territori d’ingresso più importanti, ma recentemente si è aggiunta anche una rotta che passa dai Balcani. Molti siriani, che sono il primo gruppo di richiedenti asilo in Europa, passano dalla Turchia e dalla Bulgaria. Nel 2011, durante le rivoluzioni nel Nordafrica, una delle rotte più battute era quella del Mediterraneo occidentale che arriva in Spagna. Ma Madrid ha rafforzato i patti di esternalizzazione dei controlli delle frontiere con il Marocco e questo ha ridotto il numero dei migranti che riescono a entrare nel paese.
Più di 1.750 migranti sono morti nel Mediterraneo dall’inizio del 2015, un dato che è 30 volte più alto rispetto allo stesso periodo del 2014, secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim).
“L’Oim calcola la stima delle morti nel 2015, al momento, come oltre 30 volte superiore al totale dello stesso periodo del 2014, quando i migranti morti sono stati solo 56”, ha detto il portavoce dell’organizzazione Joel Millman a Ginevra.
Immigrazione. Il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, ha convocato i leader dell’Unione europea a Bruxelles per partecipare a un consiglio straordinario in cui si discuterà del nuovo flusso di migranti in arrivo dal Nordafrica e del tragico naufragio avvenuto tra il 18 e il 19 aprile del 2015 al largo della Libia. Tusk ha risposto a una richiesta d’intervento del primo ministro italiano Matteo Renzi.
Mediterraneo. Proseguono le ricerche nel canale di Sicilia di eventuali sopravvissuti e dei corpi delle vittime del naufragio avvenuto tra il 18 e il 19 aprile, nel quale, secondo il racconto di un superstite, potrebbero essere morte più di novecento persone. Finora il bilancio resta fermo a 28 persone salvate e 24 cadaveri recuperati. I corpi sono stati portati a Malta, mentre i sopravvissuti dovrebbero arrivare in serata a Catania. Il premier Matteo Renzi ha dichiarato che altre due imbarcazioni hanno chiesto aiuto nel canale di Sicilia.
Etiopia. Sono stati proclamati tre giorni di lutto nazionale, a partire da martedì 21 aprile, dopo l’uccisione di 28 cristiani copti etiopi da parte del gruppo terroristico Stato islamico. Il 19 aprile i jihadisti avevano diffuso un video con le immagini della decapitazione di circa trenta persone rapite in Libia, a cui viene chiesto di convertirsi all’islam.
Yemen. Un raid aereo ha colpito un deposito di armi e munizioni dell’esercito yemenita, provocando diverse esplosioni in un quartiere abitato della periferia di Sanaa. Fonti ospedaliere parlano di almeno quindici morti e decine di feriti fra i civili.
Iran. Jason Rezaian, il giornalista del Washington Post in carcere in Iran dal luglio 2014, sarà processato per spionaggio e altri tre reati affini, tra cui la “collaborazione con governi ostili”. Lo ha confermato il suo legale, Leyla Ahsan, in un’intervista telefonica all’agenzia France Presse.
Un’imbarcazione con a bordo più di 300 persone è naufragata nel Mediterraneo, lo ha annunciato l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim). L’organizzazione ha ricevuto una richiesta d’aiuto da parte di uno dei passeggeri. “La sede dell’Oim di Roma ha ricevuto una richiesta di aiuto da parte di un’imbarcazione che si trova in acque internazionali con 300 persone a bordo. Il passeggero ha detto che la barca sta colando a picco”, ha dichiarato l’organizzazione. I morti sarebbero almeno venti.
Ci sarebbero altre tre imbarcazioni in stato di emergenza nelle acque internazionali del Mediterraneo, secondo quanto appreso dall’Oim.
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