17 novembre 2015 10:32

Il Sinai è diventato teatro di una vera tratta degli schiavi: a partire dal 2009 cinquantamila eritrei sono passati da qui e diecimila non ne sono mai usciti. Giovani, di buona famiglia, cristiani e in fuga da una dittatura, vengono rapiti durante la marcia verso il Sudan e torturati da beduini per ottenere un riscatto dalle famiglie. Nel documentario Voyage en barbarie tre sopravvissuti svelano una vicenda avvolta ancora dal silenzio, l’ennesimo dramma sulle rotte della migrazione.

Voyage en barbarie, diretto da Delphine Deloget e Cécile Allegra, ha vinto il premio Reporters Sans Frontières al Figra e il premio Albert Londres 2015, tra i più importanti riconoscimenti del giornalismo francese. È stato presentato in anteprima al festival di Internazionale a Ferrara 2015, nella rassegna Mondovisioni.
Oggi, 17 novembre, alle 18 il documentario sarà proiettato nella sala Zuccari di Palazzo Giustiniani a Roma, su iniziativa del comitato per le questioni degli italiani all’estero e della commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani.