09 luglio 2016 17:36

Dal 14 luglio al 2 ottobre 2016 torna Cortona on the move, il festival internazionale di fotografia che porta nella città toscana il meglio della fotografia contemporanea. Sempre seguendo l’idea della fotografia in viaggio, anche per la sesta edizione gli organizzatori propongono un programma bilanciato tra autori affermati e nuovi talenti.

Le mostre sono il nucleo centrale del festival. A Cortona avrà luogo la prima retrospettiva europea di Larry Towell, fotografo canadese dell’agenzia Magnum che ha usato il suo stile personale per raccontare conflitti e storie più intime. Dopo il successo dell’autobiografia In amore e in guerra, Linsey Addario ripercorre la sua carriera da fotogiornalista in prima linea con la mostra It’s what I do, portando lo spettatore tra le guerre e le crisi umanitarie affrontate dalla fotografa negli ultimi vent’anni.

Darcy Padilla sarà al festival con Family love, il progetto sull’aids che ha ricevuto riconoscimenti come il World press photo e il W. Eugene Smith grant. Nel 1993 ha cominciato a documentare le storie dei tossicodipendenti e senzatetto che vivevano nell’hotel Ambassador di San Francisco. Lì ha incontrato Julie Baird, una diciannovenne diventata da poco madre e che aveva scoperto di essere sieropositiva. Da quel momento la fotografa si è dedicata esclusivamente a raccontare la vita della famiglia Baird, fino alla morte di Julie, riuscendo a offrire uno sguardo unico e profondo in tematiche sociali come la povertà e la tossicodipendenza.

Il viaggio nei paradisi fiscali di tutto il mondo è l’argomento di The heavens, il progetto di Paolo Woods e Gabriele Galimberti. I due fotografi hanno visitato tredici paesi, luoghi inafferrabili e strategici per la finanza globalizzata del nostro tempo. Con Frontcountry Lucas Foglia ha esplorato le zone rurali e meno abitate nell’ovest degli Stati Uniti, nelle terre che hanno alimentato il mito del far west e che oggi vivono il boom dell’industria mineraria e dello sviluppo energetico. Anche Rachel Papo racconta gli Stati Uniti con Homeschooled, fotografando il fenomeno delle famiglie che preferiscono far studiare i loro i figli a casa invece di mandarli a scuola.

Con Uncut la fotografa Simona Ghizzoni e la giornalista Emanuela Zuccalà hanno realizzato un progetto per denunciare la pratica della mutilazione genitale femminile soffermandosi su due paesi africani, il Kenya e il Somaliland. Futuristic archaeology del sudcoreano Daesung Lee affronta il cambiamento climatico e in particolare la desertificazione della Mongolia. Ipotizzando un futuro senza speranze, costruisce una serie di diorami in cui le persone e le culture diventano semplici oggetti da museo. Infine Mattia Zoppellaro ci porta nella più grande fiera d’Europa, Appleby, in Inghilterra, dove ha incontrato i pavee, un popolo nomade di origine irlandese.

Oltre alle mostre, il progetto speciale del festival è Europa, che racconta il viaggio drammatico dei migranti e dei profughi visto da alcuni dei fotografi dell’agenzia Magnum. Per il terzo anno, torna anche il concorso Happiness on the move, dedicato a lavori che affrontano la ricerca della felicità come movimento, scoperta e cambiamento interiore. Il vincitore di questa edizione è l’austriaco Klaus Pichler con Golden days before they end.

A Cortona on the move ci sarà spazio anche per le mostre del Circuito off, i workshop e le letture portfolio. La direzione artistica è affidata ad Arianna Rinaldo.

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