05 ottobre 2016 17:30

Nel 2012 il fotografo Peter DiCampo e lo scrittore Austin Merrill hanno creato Everyday Africa, l’account Instagram che oggi ha più di 300mila follower e ha dato il via a una serie di account analoghi in cui fotografi professionisti raccontano i paesi del mondo attraverso uno smartphone.

Il progetto è nato su Tumblr, che DiCampo e Merrill usano per condividere le foto dei loro reportage nel continente africano. In pochi mesi l’iniziativa ha suscitato talmente tanto interesse tra gli utenti che è stata portata su Instagram, dove si sono aggiunti altri fotografi che vivono e lavorano in Africa. L’obiettivo, fin dall’inizio, è di andare oltre gli stereotipi che falsano la rappresentazione di un paese o di una comunità. DiCampo e Merrill vogliono che l’idea di Africa non sia legata solo alle guerre, ai bambini affamati, ai malati di aids o di ebola.

“Credo che si possa imparare di più su un paese dal racconto di piccoli momenti quotidiani, che da un titolo di giornale sulla guerra o la corruzione”, ha spiegato Merrill al New York Times. “Non vogliamo dire che dall’Africa non arrivano cattive notizie, ma cerchiamo di cogliere la normalità anche nei momenti di crisi”.

Il successo dell’iniziativa ha portato le foto di Everyday Africa anche fuori della rete per essere esposte nei festival e nelle gallerie. Ora i promotori stanno cercando di pubblicarle in un libro, attraverso una campagna di raccolta fondi su Kickstarter. Nel volume finiranno i migliori scatti pubblicati su Instagram, accompagnati dai commenti dei follower.

In questi anni Everyday Africa si è impegnata in obiettivi didattici andando nelle scuole e unendo le forze con partner come il Pulitzer center. Mentre con il World press photo ha creato l’African photojournalism database, una risorsa che crea un ponte tra i fotogiornalisti africani e i mezzi d’informazione internazionali.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it