Mio figlio di 11 anni va matto per i videogame: ci gioca da solo, con la sorella più grande, con gli amici e con suo padre. Ma io, che per quanto provi a giocare li trovo troppo noiosi, sono destinata a restare esclusa da questa sua passione così importante?–Emma

Per molti anni ho visto giocare i miei figli ai videogiochi senza riuscire davvero a capire come partecipare al loro divertimento. Prima di tutto perché la mia esperienza di gaming era ferma al Gameboy, la console portatile degli anni novanta, e poi perché le poche volte che avevo provato a cimentarmi in titoli famosi come Fortnite o Grand theft auto ne ero uscito tramortito e un po’ sconvolto dal livello di violenza. Per non parlare di Minecraft , che non ho ancora capito che razza di gioco sia.

Poi però un giorno ho chiesto a mio figlio: “Secondo te qual è un videogame che potrebbe piacermi?”. E lui non ha avuto dubbi: SimCity ! In effetti, visto che sono un appassionato di mappe e geografia, un gioco che simula la gestione e lo sviluppo di una metropoli si è rivelato perfetto. E anche se non è tra i titoli più avventurosi, a mio figlio piace tanto vedermi giocare che è ben felice di sedersi accanto a me e rinunciare a sparare ai mostri per costruire insieme una città. E per me la cosa più piacevole sono le chiacchiere che ci facciamo davanti allo schermo. Secondo una stima fatta dalla xBox, ci sono 831mila videogiochi in circolazione. Sono sicuro che, se ti metti a cercare, anche tu ne troverai uno che fa esattamente al caso tuo, e a cui potrai giocare con tuo figlio.
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Questo articolo è uscito sul numero 1535 di Internazionale, a pagina 18. Compra questo numero | Abbonati