Claudia Durastanti

Scrittrice e traduttrice. Il suo ultimo libro è La straniera (La Nave di Teseo, 2019). Si occupa di letteratura e critica culturale per varie testate. Scrive la rubrica Canzoni su Internazionale.

Claudia Durastanti
La partenza di Seydou

Il rischio di trascurare la colonna sonora di Io capitano c’è, e sarebbe un errore. Il nuovo film di Matteo Garrone, esempio di cinema civile che in diversi momenti non... Leggi

Ariete somiglia a se stessa

Quel che mi piace di Ariete è che abbia una personalità netta, e che sia una cantautrice che somiglia soprattutto a se stessa. Leggi

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L’assedio

Il nuovo disco dei Bachi da Pietra, in uscita a novembre, s’intitola Accetta & continua, un’esortazione che fa parte delle nostre banali interazioni quotidiane con le macchine e i social network. Leggi

Vedersi, vedere

In questi giorni mi sveglio con un po’ di notifiche festose sulla ripubblicazione di Sputiamo su Hegel di Carla Lonzi. E mi viene in mente Carla è una mia amica della cantautrice Antonietta Laterza, tratta dall’album Le belle signore. Leggi

Visioni notturne

Ascoltando Layers di Khalab si sentono un’apertura al mondo, una velocità d’intuizione e una disposizione al “mangiare” cose derivate da metodi e lavorazioni lontani, che rendono l’ascolto di questo disco un’esperienza materica. Leggi

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Tempera e tela

Amy Key, autrice e poeta inglese, ha dedicato la sua prima opera narrativa a Joni Mitchell e in particolare al disco Blue. Nel tradurlo mi sono resa conto di quanto io non riesca più a pensare al volto di Mitchell senza vederla in blu. Leggi

Italiani a Sarajevo

Le vacanze sono un’occasione per scoprire la memoria degli altri, quando si tratta di canzoni che appartengono alla nostra geografia. Leggi

Una breve stagione

Capita di sentire Due vite di Marco Mengoni rinfrangersi in molti angoli di questa estate. E capita di arrivare a considerarla uno dei tanti emblemi della canzone italiana attuale: coinvolgente, efficace e senza contesto. Leggi

Pop rarefatto

C’è un pop che si disperde come una nebulosa tra le autoradio, le serie tv e i palchi dei Grammy, mettendosi sempre in modalità colonna sonora. Quanti produttori di musica urban italiana contemporanea vi vengono in mente? Leggi

Talento naturale

Lauryyn non stravolge l’impianto di un pezzo nu soul o rnb, ma lo asseconda con una naturalezza che le viene facile. Leggi

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L’intimità di una lingua strana

Il titolo del primo disco di Trust The Mask suggerisce un’esperienza che tocca la comprensione e la connessione tra esseri umani. Leggi

La canzone dell’estate

Un tempo la presenza del tormentone avrebbe generato un mulinello di fastidio e nostalgia istantanea, di noia e rassicurazione, che avrebbe brevemente confermato tutto quello che si sa del mondo. Leggi

Flusso mediterraneo

Chissà se tra qualche anno, ripensando a questa stagione della musica prodotta in Italia, la prima immagine che verrà in mente non sarà quella di una lunga ipnosi meridiana. Leggi

Divina commedia

Ascoltando Tedua pare di leggere Édouard Louis che parla dei suoi vecchi compagni di scuola nelle periferie francesi. Leggi

Realismo magico

Una scrittura felice e accentata al punto giusto, con una ritmica leggermente dissonante ma non artificiosa: questo vale per tutta la composizione di Colombre. Leggi

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Punk per sognare

I bar italia si fanno vedere in rete con una foto sola in cui guardano in camera e sono effettivamente seduti al tavolino di un bar. L’immagine coincide con i suoni: bassa risoluzione, livida sfrontatezza, destinatari confusi. Leggi

Sentimenti complessi

C’è un mondo sterminato in Aspirin sun di Emma Tricca. Il quarto disco della cantautrice, italiana solo per convenzione di nascita, è uscito per la raffinatissima Bella Union ed è languido, corposo e pieno di riflessi. Leggi

Spaesamento napoletano

“Field recordings registrati nell’area urbana di Napoli dal 2013 al 2022”: così si legge nella cartella stampa che accompagna Lustra del compositore e sound artist Renato Fiorito. Leggi

Ambigue creature

In SPIRA di Daniela Pes, il miglior debutto italiano del 2023, dove l’inintelligibilità delle parole diventa lo strumento necessario per accedere a nuove possibilità del linguaggio. Leggi

Cantare con Nanni Moretti

L’idea di fare un film su una coppia in cui i due si pigliano e si lasciano per cinquant’anni, con tante belle canzoni italiane di sottofondo, possono averla un po’ tutti. L’idea di interrompere “una scena brutta” e avviare un ballo liberatorio insieme a tutto il cast, può averla solo Nanni Moretti. Leggi

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