Io e mia moglie non abbiamo mai avuto animali domestici né abbiamo avuto il desiderio di averne, ma i nostri figli di nove e undici anni ci chiedono da tempo di prendere un gattino e ora che sono più grandi ci chiediamo se dovremmo accontentarli.–Oreste e Flavia

A parte aver voluto un cane o un gatto quando ero bambino – forse come tutti i bambini – da quando ho raggiunto l’età della ragione mi sono reso conto che amo gli animali nel loro habitat, ma non mi piace condividere con loro lo spazio domestico. I miei tre figli hanno passato anni a chiedermi di prendere un animale. Per molto tempo non ho ceduto, convinto che la scelta di prendere un cane o un gatto la debba fare l’adulto che poi se ne prende la responsabilità. Covavo però un dubbio instillato dai miei amici con un animale domestico, che mi dicevano: “Nel momento in cui ce l’hai, non ti sembra più possibile vivere senza”. Spesso è così: chi non desidera avere un cane o un gatto, quando scopre il rapporto che si instaura con loro ha un’illuminazione. Spesso, ma non sempre. Qualche anno fa ho trovato un gattino nascosto nel motore della mia auto e l’ho portato a casa. I figli erano al settimo cielo e io mi sono scoperto molto intenerito da questo piccolo animale. Ma non è bastato a farmi avere quell’illuminazione: sentivo il gatto come qualcosa di non familiare, con cui non ero a mio agio e di cui non mi andava di prendermi cura. Alla fine l’ho dato al mio ex compagno, che desiderava un gatto. Resto convinto che un animale vada preso dagli adulti e non dai bambini.
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Questo articolo è uscito sul numero 1562 di Internazionale, a pagina 12. Compra questo numero | Abbonati