Mentre la Rai si scorna per definire i prossimi palinsesti, cercando di comporre “la nuova narrazione”, vorrei lanciare un personale appello al servizio pubblico: amnistiate i vecchi peccatori, coloro che per adolescenza tardiva hanno pestato qualche merdone. Mi riferisco a tre personaggi recentemente scalciati via dallo schermo senza possibilità di appello. Il primo è Memo Remigi, reo di aver fatto la mano morta ai danni di una collega in pieni titoli di coda. Il secondo è Enrico Montesano, concorrente a Ballando con le stelle, pizzicato a danzare con la maglietta della X Mas. L’ultimo, Claudio Lippi, in preda a euforia governativa e in procinto di rientrare sui canali nazionali, ha ventilato calunnie contro direttori gay. Molestie, apologia del fascismo e omofobia. Temi insopportabili, certo, ma in tempi d’intelligenza artificiale la stupidità naturale accade con algoritmica puntualità. Facciamone i conti e facciamoci pace. I tempi evolvono furiosi, l’età dei nostri, intorno gli ottanta, non aiuta, e io non posso accettare, credo per sopraggiunta fragilità, che l’azienda di stato li abbandoni sul ciglio di una fontana comunale, in balia dell’anticiclone delle prossime settimane, in una solitudine sudaticcia e piegata dall’oblio. Li reintegri in qualche angolo del palinsesto, gli conceda un ultimo inchino che, malgrado l’indulgenza che ci contraddistingue, ci riserveremo il lusso di sommergere di pernacchie. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1518 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati