Mentre scrivevo un articolo sul bellissimo Biografia di X di Catherine Lacey, in uscita per Sur (consigliato a chi ha amato romanzi come Il tempo è un bastardo di Jennifer Egan e in cui è possibile imbattersi in molte figure della controcultura, da David Bowie a Carla Lonzi), la mente è sbandata verso lo scrittore cileno Roberto Bolaño e il suo talento per la citazione inaspettata: in uno dei suoi racconti migliori, Joanna Silvestri, una porno star fa un viaggio in macchina per raggiungere il divo del cinema erotico in pensione di cui è innamorata, e canta Nicola Di Bari. Sembra quasi la scena di un film di Nanni Moretti ma ha un effetto più straniante, anche se in quegli anni il cantante melodico barese era in classifica in America Latina ed era facile incontrarlo al bar.

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Resta un segno dell’appetito di Bolaño per le schegge culturali impazzite che si staccano da un mondo per generare meraviglia in latitudini diverse. È una sorpresa simile a quella provata da chi ha ritrovato Pensiero stupendo di Patty Pravo in Challengers di Luca Guadagnino, film che gioca con un linguaggio musicale danzereccio metallico da confraternita statunitense, esigendo dal corpo risposte accelerate. Invece lì arriva lo schiaffo del languore, che rivela anche il bilinguismo dell’autore italiano. Più kitsch il riferimento di Beyoncé all’opera italiana in Cowboy Carter, dove in Daughter la cantante texana riprende la canzone settecentesca Caro mio ben con un effetto da comparsata al Pavarotti & friends. E suona statunitense sul nascere, anche se lei parla italiano. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1562 di Internazionale, a pagina 90. Compra questo numero | Abbonati