10 dicembre 2014 14:43

Venerdì 12 dicembre la Cgil e la Uil hanno proclamato uno sciopero generale di otto ore che riguarderà i settori pubblici e privati. Lo sciopero segue la manifestazione nazionale del 25 ottobre, indetta dalla Cgil, alla quale secondo gli organizzatori ha partecipato un milione di persone.

Lo slogan dello sciopero è: “Così non va”. Cgil e Uil criticano le proposte del governo sul mercato del lavoro e la politica economica, in particolare la riforma della pubblica amministrazione, il decreto delega sul lavoro conosciuto come Jobs act e la legge di stabilità.

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Secondo la Cgil e la Uil, le misure contenute nel Jobs act e nella legge di stabilità non bastano per rilanciare l’occupazione e l’economia in Italia. I sindacati hanno chiesto al governo un nuovo incontro per discutere le riforme. In caso contrario, hanno annunciato nuove mobilitazioni, oltre a quella del 12 dicembre.

Cgil e Uil accusano il governo di non fare niente di concreto per portare nuovi investimenti in Italia e aggiungono che l’esecutivo guidato da Matteo Renzi non sta tutelando i diritti dei lavoratori, né sta combattendo davvero la precarietà.

I due sindacati chiedono, tra le altre cose, di estendere il bonus di 80 euro ai pensionati e agli incapienti (i contribuenti che hanno un reddito così basso da non doverlo dichiarare al fisco) e di aprire le trattative per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro, fermo dal 2009.

“L’assenza di investimenti, il ridimensionamento dei diritti senza l’estensione delle tutele e senza la riduzione della precarietà è una miscela che determina deflazione e recessione”, ha dichiarato la segretaria generale della Cgil Susanna Camusso durante la conferenza stampa di presentazione dello sciopero.

La Cisl ha deciso di non aderire allo sciopero generale, contestando sia il momento sia il metodo scelto da Cgil e Uil.

Anche il ministro del lavoro, Giuliano Poletti, ha criticato i due sindacati. “Rispetto alle motivazioni portate sui temi della legge di stabilità e del Jobs act, ritengo che non ci siano le motivazioni per una decisione così importante come lo sciopero generale”, ha dichiarato Poletti. Il Sole 24 Ore, Askanews, La Repubblica

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