30 novembre 2015 16:35

In occasione della giornata mondiale della lotta all’aids, il 1 dicembre, l’Unione europea e l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) hanno comunicato che nel 2014 in Europa e Asia centrale è stato registrato un numero record di infezioni da hiv. Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), che ha sede a Stoccolma, e l’Oms hanno parlato di 142mila nuovi casi, un numero mai registrato dall’apparizione della malattia nel continente europeo, negli anni ottanta.

Il 60 per cento dei nuovi casi è stato registrato in Russia, mentre i 28 paesi dell’Ue più Islanda, Liechtenstein e Norvegia rappresentano appena il 21 per cento. In Europa occidentale il numero di infezioni è in calo.

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Il 31 per cento delle persone infettate è nato in un paese diverso da quello in cui gli è stato diagnosticato il virus. Questa proporzione aumenta nei paesi del nord Europa (Islanda, Svezia, Lussemburgo, Norvegia e Irlanda).

Secondo l’Oms e l’Ue il numero dei migranti arrivati sul continente e affetti dall’hiv è diminuito del 41 per cento negli ultimi dieci anni, e i paesi europei hanno fatto molti progressi nella prevenzione del contagio sul loro territorio. “Quando i migranti vengono emarginati diventano più suscettibili a contrarre l’hiv e questo li può spingere ad avere comportamenti a rischio”, ha dichiarato la direttrice dell’Oms Europa, Zsuzsanna Jakab. “L’Oms esorta tutti i paesi europei a offrire servizi di diagnosi, prevenzione e cura dell’hiv a tutti i migranti, quale che sia la loro situazione giuridica. Questo è anche il modo più sicuro per proteggere tutta la popolazione”.

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Le percentuali sulle modalità di trasmissione differiscono di paese in paese. “La trasmissione eterosessuale è responsabile dell’aumento dei casi nell’Europa dell’est, dove anche la trasmissione per iniezione di droga resta molto comune. Nei paesi dell’Unione europea e dello spazio Schengen le relazioni sessuali tra uomini sono la principale modalità di trasmissione dell’hiv”, hanno sottolineato le due istituzioni.

In Italia dal 1982 sono stati registrati 67.248 casi di aids. Le persone affette da aids o sieropositive che sono morte da allora sono 43.029.

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(Traduzione di Andrea Sparacino)

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