25 febbraio 2016 16:15

La scorsa settimana Icelandair ha svelato quello che è stato descritto come il primo servizio wifi “gate-to-gate” d’Europa su gran parte delle sue tratte. D’ora in poi la connessione internet a bordo sarà attiva dal momento in cui il passeggero sale sull’aereo al momento in cui raggiunge il gate di arrivo, comprese le fasi di decollo e atterraggio.

È l’ultimo passo nell’inarrestabile ascesa della connettività tra le nuvole. Mentre Icelandair pubblicizzava il suo nuovo servizio, American Airlines annunciava una causa intentata contro Gogo, il provider wifi utilizzato a bordo dei suoi velivoli, colpevole di offrire un servizio troppo lento. Su questa nuova frontiera la velocità è tutto. Nel frattempo, Lufthansa sta testando un servizio che consente ai passeggeri di connettersi alle reti 4G dai loro apparecchi. Se il test avrà successo, questa tecnologia sarà probabilmente adottata anche da altre compagnie aeree europee nel 2017.

Inmarsat, un produttore di satelliti coinvolto a sua volta nel test di Lufthansa, sta poi sviluppando insieme a Deutsche Telekom un sistema che permetterà ai cellulari di collegarsi ad antenne situate a terra quando si troveranno a bassaaltitudine, e ai satelliti quando l’altitudine aumenterà.

Le compagnie aeree meno sadiche potrebbero offrire la possibilità di oscurare il segnale quando si abbassano le luci

Che sia tramite wifi o tramite reti 4G, questo significa che presto anche in aria si sentirà il chiacchiericcio di persone che fanno o ricevono telefonate. Non sarà più possibile ignorare le email adducendo come scusa il fatto di essere a novemila metri di altezza sull’oceano. E Instagram sarà ulteriormente inondato dalle foto del tiepido cibo servito in volo ai passeggeri.

Per molti questo sarà un grande passo in avanti. Altri rimpiangeranno la scomparsa di uno degli ultimi rifugi dalla tirannia della connessione costante. Questo suggerisce però un’opportunità di mercato. Oggi alcune spa di lusso offrono la possibilità di bloccare il segnale del cellulare, assicurando la possibilità di isolarsi ai loro facoltosi clienti che non hanno abbastanza forza di volontà per staccare la spina.

In futuro una compagnia aerea particolarmente lungimirante potrebbe fare lo stesso? Si potrebbe chiamare Isolation Air, la compagnia aerea senza internet e chiacchiericcio di fondo. Ma forse non succederà mai: di sicuro sarebbe impossibile per i passeggeri in business class convincere i loro datori di lavoro dei benefici dell’isolamento dall’ufficio. Magari le compagnie aeree meno sadiche potrebbero offrire la possibilità di oscurare il segnale quando si abbassano le luci e i passeggeri cercano di dormire. Non sembra una richiesta eccessiva.

(Traduzione di Giusy Muzzopappa)

Questo articolo di B.R. è apparso nel blog Gulliver dell’Economist.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it