20 maggio 2016 13:14

Inquinamento atmosferico, rumore e incidenti pedonali affliggono Barcellona. Inoltre, come molte aree urbane moderne, la città non rispetta i parametri di qualità dell’aria stabiliti dall’Organizzazione mondiale della sanità. Secondo alcuni studi, più di 3.500 persone muoiono a Barcellona ogni anno per colpa dell’inquinamento. Alti livelli di rumore causati dal traffico e dai turisti, oltre che numerosi incidenti e infortuni di pedoni, hanno spinto l’amministrazione a lanciare un piano ambizioso che potrebbe essere da esempio per il resto del mondo.

I “superisolati” sono al cuore di questo nuovo progetto, le cui linee guida sono state inizialmente presentate in un rapporto di 102 pagine del 2014. L’idea è di far transitare automobili e autobus solo nelle principali arterie della città, in modo da incoraggiare le persone a camminare e andare in bicicletta più di quanto non facciano attualmente.

Inoltre Barcellona aggiungerà duecento chilometri di piste ciclabile alle attuali cento, e riorganizzerà gli autobus in modo che tutti gli abitanti abbiano una fermata entro 250 metri dalla loro abitazioni.

Il piano di mobilità urbana di Barcellona sarà applicato progressivamente, a partire dai quartieri più congestionati. Il distretto di Eixample, costruito alla metà dell’ottocento per alleggerire la densità della sovraffollata città vecchia, sarà il primo ad adottare questi superisolati, secondo The Guardian. Il quartiere ha solo 1,85 metri quadri di verde per abitante, una cifra molto inferiore a quella suggerita dall’Organizzazione mondiale della sanità, ovvero nove metri quadri. Nel resto di Barcellona i metri quadri di verde per abitante sono in media solo 6,6.

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Eixample, che significa letteralmente espansione, è formato da isolati ottagonali. Nove di questi, che ospitano tra le cinquemila e le seimila persone in tutto, diventeranno uno dei superisolati del nuovo progetto urbanistico. Gli incroci interni, privi di auto, diventeranno piazze comunali. Ogni superisolato conterrà 160 di queste piazze, che aumenteranno notevolmente lo spazio verde.

“Questo piano sintetizza l’essenza dell’ecologia urbana”, ha dichiarato Janet Sanz, consigliera comunale per l’ecologia, l’urbanismo e la mobilità. “Gli spazi pubblici devono essere spazi in cui giocare, dove il verde non è una rarità e dove la storia del quartiere e la vita locale fanno sentire la loro presenza”.

Il distretto di Eixample, a Barcellona. (Alhzeiia/Wikimedia Commons)

(Traduzione di Federico Ferrone)

Questo articolo è uscito su Quartz.

This article was originally published in Quartz. Click here to view the original. © 2016. All rights reserved. Distributed by Tribune Content Agency.

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