09 giugno 2016 14:20

Il gioco delle analogie e delle differenze tra due paesi lascia spesso il tempo che trova e comporta sempre semplificazioni grossolane. Però è difficile resistere alla tentazione di chiedersi perché una legge di riforma del lavoro quasi identica abbia prodotto in Francia un movimento di protesta come non se ne vedevano da vent’anni e in Italia sia invece stata approvata nel 2014 senza sostanziali resistenze.

Una prima risposta è che i francesi hanno più da perdere di quanto non abbiano perso gli italiani con il Jobs act, arrivato dopo quindici anni di sistematica erosione delle tutele dei lavoratori. Ma questo non basta a spiegare perché in Italia ci sia stato solo uno sciopero generale di otto ore, convocato tra mille difficoltà da due sindacati. “Noi francesi abbiamo fatto le rivoluzioni e abbiamo tagliato le teste ai re”, ha detto durante un incontro organizzato da Internazionale con il Goethe-Institut di Roma il corrispondente dall’Italia di Le Monde, Philippe Ridet, per spiegare le differenze tra i due paesi. E poi ha anche aggiunto due sostantivi che riassumono la sua idea: mitezza, una parola italiana intraducibile in francese, e grandeur, parola francese intraducibile in italiano. Ma sono risposte che ancora non bastano.

In fondo, in epoca recente l’Italia è stata uno dei più attivi laboratori politici europei, il paese con il più grande partito comunista d’occidente, un sindacato molto forte, mobilitazioni operaie di massa, scioperi anche cruenti, e poi il ’68, il ’77, le battaglie per i diritti civili e, fino ai giorni nostri, il pacifismo, il movimento noglobal, Genova. Dove sia finita tutta questa capacità di mobilitazione, collettiva e diffusa, resta forse una domanda senza risposta. Ma è tanto più urgente dopo un voto amministrativo che ha certificato l’ulteriore, progressiva riduzione a dosi ormai omeopatiche di quella che un tempo era la sinistra in Italia.

Questo articolo è stato pubblicato il 10 giugno 2016 a pagina 9 di Internazionale, con il titolo “Intraducibile”. Compra questo numero| Abbonati

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