16 gennaio 2017 19:00

Il pianeta sta perdendo le ultime aree di natura selvaggia. Secondo uno studio, tra il 2000 e il 2013 è andato perso il 7,2 per cento delle aree naturali ancora integre. Basandosi su su dati satellitari, Peter Potapov e colleghi hanno studiato le aree ifl, intact forest landscapes. Si tratta di aree in parte coperte da boschi, che misurano almeno 500 chilometri quadrati e che sono prive di attività umana. Le aree ifl sono diminuite in tutti i continenti. Considerando le percentuali, la diminuzione è stata maggiore in Australia, che ha perso quasi il 22 per cento delle sue aree ifl, in America settentrionale, che ha perso oltre il 15 per cento delle sue foreste, e nell’Asia sudorientale, che ha perso circa il 14 per cento. Nei tre paesi che rappresentano quasi i due terzi dell’area ifl mondiale – Russia, Brasile e Canada – si è avuta una diminuzione rispettivamente del 6,5 per cento, 6,3 per cento e 4,7 per cento.

Secondo lo studio pubblicato su Science Advances, i motivi principali della distruzione della natura sono lo sfruttamento forestale di tipo industriale, l’espansione dell’agricoltura, gli incendi e l’estrazione di materie prime. I motivi che spingono verso la distruzione dell’ambiente dipendono però dalla regione geografica considerata. Per esempio, in America Latina l’espansione dell’agricoltura e dell’allevamento è la motivazione principale, mentre in Africa il motivo principale è lo sfruttamento forestale. Nelle foreste boreali del Nordamerica gli incendi sono la causa principale di distruzione. Spesso la costruzione delle strade è il primo passo verso la distruzione di un’area.

Gli ifl sono importanti per motivi diversi, per esempio il mantenimento della biodiversità, la regolazione dei fiumi e dei laghi, la lotta al cambiamento climatico.

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