Pescherecci filippini nel mar Cinese meridionale (Ted Aljibe, Afp)

La guardia costiera delle Filippine ha annunciato il 25 settembre di aver rimosso una barriera galleggiante installata dalla Cina vicino a una barriera corallina contesa. L’obiettivo di Pechino era impedire ai pescatori filippini di accedere alle tradizionali zone di pesca.

La barriera galleggiante, lunga trecento metri, era stata avvistata la settimana scorsa all’ingresso della secca di Scarborough, nel mar Cinese meridionale, durante una missione di routine per rifornire i pescatori filippini che navigano nelle acque della barriera corallina, controllata dalla Cina.

La Cina, che si è impossessata della secca di Scarborough nel 2012, pattuglia la zona con la guardia costiera e altre navi.

La barriera galleggiante impediva ai pescherecci di raggiungere le acque basse della secca, dove i pesci sono più abbondanti.

“Prenderemo tutte le misure appropriate per rimuovere le barriere e proteggere i diritti dei nostri pescatori nell’area”, aveva affermato poche ore prima della rimozione il consigliere per la sicurezza nazionale filippino Eduardo Ano.

Ano ha dichiarato che le Filippine condannano l’installazione delle barriere, in quanto “violano i diritti consolidati dei nostri pescatori, riaffermati dalla sentenza internazionale di arbitrato del 2016”.

Wang Wenbin, portavoce del ministero degli esteri cinese, ha affermato il 25 settembre che la secca di Scarborough è “parte integrante della Cina” e che la sovranità cinese sulle acque circostanti è “indiscutibile”.

La secca di Scarborough si trova 240 chilometri a ovest dell’isola di Luzon, la più grande delle Filippine, e a quasi novecento chilometri dalla provincia insulare cinese dell’Hainan.

Secondo la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare del 1982, gli stati hanno giurisdizione sulle risorse naturali entro 370 chilometri dalle loro coste.

La Cina rivendica la sovranità su quasi tutto il mar Cinese meridionale, comprese molte aree rivendicate da altri paesi, tra cui le Filippine.

Pechino ha ignorato la sentenza internazionale di arbitrato del 2016, secondo la quale le sue rivendicazioni non hanno base legale.

I pescatori filippini sostengono che le azioni della Cina nella secca di Scarborough li stiano privando di una fonte di reddito importante e di un luogo dove ripararsi in caso di tempeste.