Due ippopotami nel fiume Magdalena, nel dipartimento di Antioquia. (Raul Arboleda, Afp)

La Colombia ha deciso di abbattere una parte dei 166 ippopotami che discendono da quelli importati dal narcotrafficante colombiano Pablo Escobar quasi quarant’anni fa, e che si sono riprodotti in modo incontrollato, ha annunciato il 2 novembre il ministero dell’ambiente.

Le autorità adotteranno tre metodi diversi per prevenire i danni causati dalla specie invasiva, che sta proliferando nel fiume Magdalena: abbattimento, sterilizzazione e trasferimento all’estero.

“La prima fase, che sarà completata entro la fine dell’anno, comporterà la sterilizzazione di una ventina di esemplari maschi”, ha affermato la ministra dell’ambiente Susana Muhamad nel corso di una conferenza stampa.

“Altri esemplari saranno invece abbattuti”, ha aggiunto, senza fornire cifre o tempi precisi. “Altri ancora saranno trasferiti in Messico, in India e nelle Filippine, che hanno dato la loro disponibilità”.

Gli ippopotami, mammiferi erbivori che pesano quasi due tonnellate, vivono in libertà nel fiume Magdalena, nel dipartimento nordoccidentale di Antioquia. Costituiscono la più grande comunità di ippopotami al di fuori dell’Africa.

Attacchi ai pescatori

Tuttavia, negli ultimi anni si sono verificati alcuni incidenti e secondo gli esperti la situazione è destinata a peggiorare.

Gli ippopotami hanno attaccato più volte i pescatori e una volta sono entrati nel cortile di una scuola vicino alla cittadina di Doradal. La loro presenza ha penalizzato la fauna locale, tra cui il lamantino. Gli allevatori hanno più volte segnalato i danni causati dai loro spostamenti notturni.

Ad aprile un ippopotamo è morto dopo essere stato investito da un camion.

Alla fine degli anni ottanta Escobar aveva aggiunto una manciata di ippopotami al suo zoo personale nella tenuta Nápoles, che si trova un centinaio di chilometri a sudest di Medellín.

Dopo la sua morte, avvenuta per mano della polizia nel 1993, gli animali sono stati abbandonati e si sono riprodotti in modo incontrollato in una regione ricca di fiumi e paludi: un habitat perfetto per questo mammifero, che rimane in acqua per la maggior parte del giorno prima di emergere al tramonto per brucare l’erba.

Secondo alcuni ricercatori dell’Università nazionale della Colombia a Bogotá, senza misure di controllo la popolazione degli ippopotami potrebbe arrivare a mille esemplari entro il 2035. Alcune associazioni animaliste sottolineano però che la sterilizzazione causa sofferenze all’animale e mette in pericolo la vita dei veterinari.

David Echeverri, rappresentante dell’ente che si occuperà delle sterilizzazioni, riconosce che l’anestetico può causare reazioni allergiche potenzialmente fatali.