Il monte Marapi, sull’isola di Sumatra, con una cima di 2.891 metri, è al terzo livello di allerta del sistema indonesiano a quattro livelli. (Adi Prima, AFP)

L’eruzione del vulcano Marapi, nell’Indonesia occidentale, ha provocato almeno undici morti, hanno annunciato lunedì i servizi d’emergenza dopo una notte di ricerche che ha permesso di trovare vivi tre escursionisti, mentre altri dodici sono ancora dispersi.

I tre sopravvissuti sono stati salvati vicino al cratere e “in uno stato di debolezza e alcuni hanno riportato ustioni”, ha detto Abdul Malik, capo dell’agenzia di ricerca e soccorso di Padang, parlando all’indomani dell’eruzione.

L’eruzione del Monte Marapi, sull’isola di Sumatra, è cominciata domenica alle 14.54.

“Non possiamo fare ricerche con gli elicotteri perché l’eruzione è ancora in corso”, ha aggiunto Malik. Circa 120 soccorritori stanno partecipando alle operazioni di ricerca.

Il Marapi, alto 2.891 metri e il cui nome significa “montagna di fuoco”, è il vulcano più attivo di Sumatra. Le autorità hanno imposto una zona di interdizione di tre chilometri intorno al suo cratere.

La cenere uscita dal Marapi è stata osservata fino a tremila metri sopra la sua cima, ha dichiarato domenica Hendra Gunawan, capo del Centro indonesiano di vulcanologia e rischi geologici.

L’Indonesia si trova sulla cintura di fuoco del Pacifico, dove le placche continentali si incontrano generando una significativa attività vulcanica e sismica. Il paese ha quasi 130 vulcani attivi.