Dopo un attentato in una scuola a Peshawar, in Pakistan, il 5 dicembre 2023. (Hussain Ali, Anadolu/Getty Images)

Almeno ventitré soldati sono morti il 12 dicembre in un attentato con autobomba contro un edificio militare nel nordovest del Pakistan. L’attacco è stato rivendicato da un gruppo legato ai taliban pachistani.

L’attacco è avvenuto di notte nel distretto di Dera Ismail Khan, nella provincia di Khyber Pakhtunkhwa, vicino al confine con l’Afghanistan, dove negli ultimi mesi sono aumentati gli episodi di violenza.

“I soldati hanno respinto un attacco condotto da sei uomini armati, che hanno poi lanciato un’autobomba contro l’ingresso dell’edificio in un attentato suicida”, ha affermato l’esercito in un comunicato.

“L’esplosione ha causato il crollo dell’edificio e molte persone sono rimaste uccise”, ha aggiunto, precisando che oltre ai sei assalitori sono morti ventitré soldati.

Almeno trentasei persone sono rimaste ferite, ha dichiarato all’Afp un funzionario che ha chiesto di restare anonimo.

L’attacco è stato rivendicato dal Tehreek-e-jihad Pakistan (Tjp), un nuovo gruppo affiliato al Tehreek-e-taliban Pakistan (Ttp), i taliban pachistani.

L’esercito ha affermato di aver ucciso ventisette “terroristi” nel corso di alcune operazioni condotte nella notte nel distretto di Dera Ismail Khan.

Aumento delle violenze

Il Pakistan sta affrontando da mesi un aumento delle violenze, soprattutto nelle regioni frontaliere. La situazione si è aggravata dopo il ritorno al governo dei taliban in Afghanistan nell’agosto 2021.

Islamabad sostiene che alcuni di questi attacchi siano stati pianificati in territorio afgano, ma Kabul ha sempre smentito.

Il Ttp ha intensificato gli attacchi, soprattutto contro le forze di sicurezza, dopo aver abbandonato un fragile cessate il fuoco nel novembre 2022.

Il gruppo, che si distingue dai taliban afgani ma ne condivide l’ideologia radicale, è attivo dal 2007.

In meno di un decennio ha ucciso decine di migliaia di civili e membri delle forze di sicurezza, prima di essere cacciato dalle zone tribali del paese con un’operazione militare lanciata nel 2014, che per alcuni anni ha migliorato la situazione.