Sheikh Hasina ha definito il principale partito d’opposizione del paese una “organizzazione terroristica”. (Afp)

La prima ministra del Bangladesh, Sheikh Hasina, che ha 76 anni, si avvia verso un quinto mandato dopo aver vinto le elezioni legislative di domenica, boicottate dal principale partito d’opposizione, che le ha definite “elezioni farsa”.

Il voto è stato boicottato anche da altri partiti, anch’essi decimati negli ultimi mesi da arresti di massa.

Il partito di governo di Hasina, la Awami League, “ha conquistato più del 50 per cento dei seggi” nel parlamento unicamerale, ha dichiarato un portavoce della commissione elettorale all’Afp poche ore dopo la chiusura dei seggi.

L’Awami League non aveva praticamente avversari nei collegi elettorali in cui era presente.

Secondo il capo della commissione elettorale nazionale, Habibul Awal, l’affluenza è stata intorno al 40 per cento.

Molti bangladesi intervistati dall’Afp hanno detto di non aver votato perché il risultato era scontato.

Per mantenere l’ordine durante le elezioni sono stati schierati quasi 700mila agenti di polizia e riservisti e quasi centomila soldati.

Le forze di sicurezza del Bangladesh sono state a lungo accusate di un uso eccessivo della forza, accusa che il governo nega.

Da quando è tornata al potere nel 2009, Hasina ha rafforzato la sua presa sul potere dopo due elezioni segnate da irregolarità e accuse di brogli.

La popolarità di Sheikh Hasina è stata a lungo sostenuta dai suoi successi economici. Ma di recente le difficoltà si sono moltiplicate, con l’aumento dei prezzi e le diffuse interruzioni di corrente.