Un soldato statunitense nella regione di Al Zarqa, in Giordania, il 14 settembre 2022. (Khalil Mazraawi, Afp)

Il presidente statunitense Joe Biden ha annunciato il 28 gennaio misure di rappresaglia dopo un attacco con droni in Giordania che ha causato la morte di tre soldati statunitensi. Washington ha attribuito la reponsabilità dell’attacco alle milizie filoiraniane, mentre Teheran ha smentito il suo coinvolgimento.

È la prima volta che soldati statunitensi sono uccisi in Medio Oriente dall’inizio della guerra tra Israele e Hamas, e questo aumenta i timori di un allargamento del conflitto.

“Risponderemo”, ha dichiarato Biden durante una visita in South Carolina, riferendosi all’attacco contro una base statunitense nel deserto giordano, al confine con Siria e Iraq.

“Tre soldati statunitensi sono stati uccisi e molti altri sono rimasti feriti in un attacco con droni nel nordest della Giordania”, aveva affermato in precedenza Biden in un comunicato. “Sappiamo che l’attacco è stato condotto da milizie sostenute dall’Iran che operano in Siria e in Iraq”.

Secondo lo United States Central Command (Centcom), almeno 34 persone sono rimaste ferite.

“Non abbiamo niente a che fare con l’attacco alla base statunitense”, ha affermato invece il 29 gennaio il ministero degli esteri iraniano. “Le milizie che operano sul campo decidono in autonomia come sostenere la causa palestinese. Noi non abbiamo alcun interesse ad allargare il conflitto”.

Il portavoce del governo giordano Muhannad al Mubaidin ha condannato “l’attacco terroristico contro truppe statunitensi che ci aiutano a combattere il terrorismo e a tenere sicuro il confine”.

Sul suo account Telegram la Resistenza islamica in Iraq, un’alleanza di combattenti filoiraniani, ha rivendicato “gli attacchi con droni condotti all’alba del 28 gennaio” contro tre basi in territorio siriano, tra cui quelle di Al Tanf e Rukban.

Sami Abu Zahri, un portavoce di Hamas, ha dichiarato che la morte dei soldati statunitensi “è un avvertimento per Washington”. “L’aggressione americano-sionista nella Striscia di Gaza rischia di causare un conflitto regionale”, ha aggiunto.

Dalla metà di ottobre più di 150 attacchi con droni e razzi hanno preso di mira i soldati statunitensi e della coalizione in Iraq e in Siria. Washington ha reagito conducendo attacchi mirati in Iraq.

Secondo le autorità di Hamas, l’offensiva israeliana nella Striscia di Gaza ha causato finora la morte di 26.422 persone, più dell’1 per cento della popolazione del territorio. L’attacco di Hamas del 7 ottobre ha invece causato circa 1.140 vittime in Israele, secondo un conteggio dell’Afp basato sugli ultimi dati israeliani disponibili.