L’ex primo ministro pachistano Imran Khan con la moglie Bushra Bibi. (Arif Ali, Afp)

L’ex primo ministro pachistano Imran Khan e la moglie Bushra Bibi sono stati condannati il 31 gennaio a quattordici anni di prigione per corruzione. Il giorno prima Khan era stato condannato a dieci anni di prigione per aver divulgato documenti riservati.

Le due condanne arrivano a pochi giorni dalle elezioni legislative dell’8 febbraio, per le quali Khan è stato dichiarato ineleggibile.

“È l’ennesimo giorno nero nella storia del nostro sistema giudiziario”, ha dichiarato un portavoce del partito di Khan, il Pakistan Tehreek-e-Insaf (Pti).

Al momento non è chiaro se le due condanne siano cumulabili.

I due processi si sono svolti nella prigione di Adiala, dove Khan è detenuto da mesi. L’ex premier deve difendersi anche da altre accuse ed è stato dichiarato ineleggibile per cinque anni.

Dopo la sentenza la moglie di Khan si è consegnata alla polizia, ha affermato il Pti.

Khan, 71 anni, era accusato di aver sottostimato il valore di alcuni regali ricevuti quando era al potere, per poi rivenderli a un prezzo maggiorato.

La legge pachistana prevede che i regali debbano essere registrati correttamente e che possano essere tenuti solo quelli di valore inferiore a una certa cifra, a meno di acquistarli a una cifra concordata.

“L’8 febbraio possiamo prenderci una rivincita”, ha dichiarato Khan il 30 gennaio in un messaggio pubblicato sul social network X, rivolgendosi ai suoi sostenitori.

Nel corso della campagna elettorale il Pti ha più volte denunciato gravi irregolarità e intimidazioni. I comizi del partito sono stati di fatto vietati e decine di candidati non sono stati autorizzati a presentarsi.

Khan, ex stella del cricket, è arrivato al governo nel 2018 ed è stato deposto da una mozione di sfiducia nell’aprile 2022. È ancora molto popolare in Pakistan.

Il suo arresto a maggio ha scatenato manifestazioni di protesta e violenze in molte aree del paese. Le autorità hanno reagito con arresti di massa dei suoi sostenitori.

Sharif favorito

La Lega musulmana del Pakistan (Pml-N), una formazione guidata dall’ex primo ministro Nawaz Sharif, è considerata la favorita alle urne.

Sharif è tornato in Pakistan a ottobre dopo aver trascorso quattro anni a Londra. Secondo alcuni analisti politici, avrebbe raggiunto un’intesa con l’esercito, che fino a poco tempo fa accusava di averlo estromesso dal governo nel 2017.

L’esercito ha governato il paese per quasi metà dei suoi settantacinque anni di storia e continua ad avere una grande influenza politica.