Dominique Faget, Afp

Il 4 febbraio gli elettori di Parigi sono chiamati alle urne per un referendum, indetto dalle autorità della capitale francese, che propone di triplicare le tariffe di parcheggio per i suv.

Circa 1,3 milioni di elettori potranno esprimersi “a favore o contro la creazione di un’apposita tariffa di parcheggio per le auto private pesanti, ingombranti e inquinanti”.

In caso di vittoria del “sì”, i proprietari di automobili con motore termico o ibrido che superano le 1,6 tonnellate, o di veicoli elettrici che superano le due tonnellate, dovranno pagare diciotto euro all’ora nei quartieri centrali, e dodici euro all’ora in quelli periferici.

Sono previste eccezioni per i residenti e i professionisti autorizzati a parcheggiare nei loro quartieri, per i tassisti negli spazi dedicati, per gli artigiani, per gli operatori sanitari e per i disabili.

Più carburante e più emissioni

“Più le automobili sono grandi, più inquinano”, ha affermato a dicembre la sindaca socialista Anne Hidalgo, che ha già creato zone pedonali lungo le rive della Senna e vietato il traffico a rue de Rivoli, una delle strade principali della capitale.

È anche una questione di sicurezza stradale, dato che secondo il comune “gli incidenti che coinvolgono i suv sono due volte più mortali per i pedoni rispetto a quelli che coinvolgono auto tradizionali”.

Secondo l’ong Wwf, i suv sono “un’aberrazione”: più pesanti di duecento chili, più lunghi di venticinque centimetri e più larghi di dieci rispetto alle auto tradizionali, richiedono più materiali per essere prodotti, consumano il 15 per cento di carburante in più ed emettono il 20 per cento di anidride carbonica in più.

Tuttavia, i partiti d’opposizione e le associazioni degli automobilisti contestano il referendum.

Nell’aprile 2023 gli elettori di Parigi avevano approvato tramite referendum il divieto dei monopattini elettrici a parcheggio libero. Avevano partecipato al voto 103mila elettori, pari al 7 per cento del totale.