Rappresentazione artistica del quasar più luminoso mai osservato, alimentato da un buco nero supermassiccio che assorbe l’equivalente di un Sole al giorno. (Handout, European Southern Observatory)

Un gruppo di astronomi ha identificato un buco nero supermassiccio che assorbe l’equivalente di un Sole al giorno e alimenta il quasar più luminoso mai osservato. Lo studio è stato pubblicato sul settimanale britannico Nature.

“Abbiamo scoperto un buco nero con il tasso di crescita più rapido mai osservato”, ha affermato Christian Wolf, astronomo dell’Australian national university (Anu) e autore principale dello studio, in un comunicato dell’Osservatorio europeo australe (Eso). “Ha una massa diciassette miliardi di volte più grande di quella del Sole e ne assorbe l’equivalente di poco più di uno al giorno”.

Invisibile per definizione, un buco nero supermassiccio illumina con la sua attività il nucleo galattico che lo ospita. Questo nucleo è chiamato quasar, e quello osservato dal Very large telescope dell’Eso (Vlt, situato in Cile) è “l’oggetto più luminoso dell’universo conosciuto”, secondo Wolf.

La sua luce ha impiegato dodici miliardi di anni per raggiungere gli strumenti del Vlt, permettendo di datarne l’esistenza alle prime fasi di vita dell’universo, che è nato circa 13,8 miliardi di anni fa.

Cinquecento miliardi

La luce di J0529-4351, com’è stato chiamato, era stata rilevata già negli anni ottanta, ma un’analisi automatica dei dati effettuata dal satellite Gaia l’aveva attribuita a una stella molto luminosa.

I ricercatori ne hanno identificato correttamente le origini nel 2023 grazie alle osservazioni con il telescopio Anu di Siding Spring, in Australia, e con lo strumento X-shooter del Vlt.

Il buco nero supermassiccio assorbe una quantità enorme di materia ed emette una luce equivalente a cinquecento miliardi di volte quella del Sole, secondo il comunicato dell’Eso.

“L’esistenza di un oggetto così grande e luminoso nell’universo primordiale è difficile da spiegare”, si legge nello studio.

Secondo gli astronomi, un buco nero si forma in seguito all’esplosione di una stella alla fine del suo ciclo evolutivo, quando il nucleo collassa su se stesso. A quel punto il buco nero cresce assorbendo la materia che lo circonda, attirata dal suo campo gravitazionale.