Le operazioni di soccorso dopo il naufragio. (Dha Demirören News Agency)

Almeno ventuno migranti, tra cui cinque bambini, sono morti la notte del 15 marzo in un naufragio nel mar Egeo, al largo della costa nordoccidentale della Turchia.

“Abbiamo trovato i corpi di ventuno persone”, hanno affermato in un comunicato le autorità della provincia turca di Çanakkale.

Almeno quattro persone sono sopravvissute al naufragio.

“Il gommone su cui viaggiavano i migranti irregolari si è rovesciato al largo dell’isola di Gökçeada”, hanno dichiarato le autorità, aggiungendo che la guardia costiera ha raggiunto il luogo del naufragio e che le operazioni di soccorso coinvolgono elicotteri, droni e un aereo.

Le autorità non hanno chiarito la nazionalità delle vittime.

Nell’ultima settimana la guardia costiera turca ha affermato di aver soccorso o intercettato centinaia di migranti che cercavano di raggiungere la Grecia.

Nel novembre scorso almeno cinque migranti erano morti in un naufragio al largo della provincia occidentale di Smirne, che si affaccia sulle isole greche di Chio e Samo.

Quattro milioni di rifugiati

Nel 2023 più di 3.100 migranti sono morti nel Mediterraneo mentre cercavano di raggiungere l’Europa, secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim). È il dato più alto dal 2017. Dall’inizio dell’anno 360 migranti risultano morti o dispersi.

Secondo l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Acnur), la Turchia ospita quasi quattro milioni di rifugiati, in maggioranza siriani.

Nel 2016 Ankara ha firmato un accordo con l’Unione europea in base al quale accettava di ospitare i migranti diretti in Europa in cambio di assistenza economica.