Elon Musk a Londra, il 2 novembre 2023. (Kirsty Wigglesworth, Pool)

Il 7 aprile un giudice del tribunale supremo federale brasiliano ha annunciato l’apertura di un’inchiesta su Elon Musk, proprietario del social network X (l’ex Twitter), che nelle ventiquattr’ore precedenti l’aveva più volte accusato di “censura” e ne aveva chiesto le dimissioni.

In un documento giudiziario visionato dall’Afp, il giudice Alexandre de Moraes accusa l’imprenditore, che è anche a capo della Space X e della Tesla, di aver fatto un “uso illecito del social network”.

Il giudice ha anche intimato al social network di “astenersi in futuro dal disubbidire agli ordini giudiziari”, riferendosi alla riattivazione di account di cui il tribunale supremo federale aveva chiesto il blocco. In caso contrario sono previste multe da centomila reais (circa 18.300 euro) per ogni account riattivato.

Negli ultimi anni De Moraes ha più volte ordinato il blocco di account su X, molti dei quali accusati di diffondere disinformazione.

“I social network non sono un territorio senza legge”, ha affermato nel documento.

Il 6 aprile Musk ha più volte criticato De Moraes su X, affermando che avrebbe presentato ricorso contro tutte le sue decisioni, in modo da eliminare “restrizioni ingiustificate”.

Il 7 aprile è tornato alla carica, sostenendo che il giudice “dovrebbe dimettersi o essere destituito per aver sfacciatamente e ripetutamente tradito la costituzione e il popolo del Brasile”.

De Moraes è uno degli undici giudici del tribunale supremo federale, e presiede il tribunale superiore elettorale.

In nome della lotta alla disinformazione, ha ordinato il blocco degli account di vari utenti brasiliani, la maggior parte dei quali sostenitori dell’ex presidente di estrema destra Jair Bolsonaro (2019-2023).

Nel giugno 2023 il tribunale supremo federale ha dichiarato Bolsonaro ineleggibile per otto anni per aver diffuso false informazioni sul sistema di voto elettronico. L’ex presidente è anche sotto inchiesta per il presunto coinvolgimento in un tentativo di colpo di stato, culminato nella rivolta di Brasília dell’8 gennaio 2023.