Palestinesi tornano a Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza, dopo il ritiro delle truppe israeliane, il 7 aprile 2024. (Afp)

Nonostante le pressioni internazionali, Israele sta portando avanti i piani per un’offensiva di terra nella città di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, dove secondo le Nazioni Unite vivono ammassate un milione e mezzo di persone, in maggioranza sfollati.

“L’esercito israeliano sta ultimando i preparativi per una missione nell’area di Rafah”, ha affermato il 7 aprile il ministro della difesa Yoav Gallant.

Anche il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ribadito la sua determinazione a “distruggere Hamas in tutta la Striscia di Gaza, compresa Rafah”.

Poco prima l’esercito israeliano si era ritirato da gran parte del sud del territorio, in particolare dalla città di Khan Yunis.

Il 7 aprile, subito dopo il ritiro israeliano, centinaia di palestinesi che si erano rifugiati a Rafah sono tornati a Khan Yunis, ridotta a un cumulo di macerie, viaggiando a piedi, in auto o su carretti trainati da asini.

Intanto, proseguono i negoziati per una tregua, con la mediazione di Qatar, Egitto e Stati Uniti.

Le posizioni sono però ancora distanti. Hamas chiede una tregua completa, il ritiro dell’esercito israeliano, il ritorno degli sfollati e un accordo per uno scambio tra ostaggi e prigionieri palestinesi. Il 7 aprile Netanyahu ha però escluso la possibilità di una tregua senza il rilascio di tutti gli ostaggi.

Il 7 aprile alcune agenzie delle Nazioni Unite e organizzazioni umanitarie hanno descritto la situazione a Gaza come “più che catastrofica”.

“Case, scuole e ospedali sono ridotti in macerie; insegnanti, medici e operatori umanitari vengono uccisi; la carestia è imminente”, ha affermato sul social network X la direttrice dell’Unicef Catherine Russell.

Secondo le autorità di Hamas, l’offensiva israeliana nella Striscia di Gaza ha causato finora la morte di 33.207 persone. L’attacco di Hamas in territorio israeliano del 7 ottobre ha invece causato circa 1.160 vittime in Israele, secondo un conteggio dell’Afp basato sugli ultimi dati israeliani disponibili.